Ferrara, 12 maggio 2017 - Oltre un mese di ricerche a tappeto di Igor-Norbert, accusato di tre omicidi. Migliaia di uomini nelle campagne fra Budrio e Ferrara. Ma davvero sono state fatte le mosse giuste, soprattutto nelle prime ore dopo l'omicidio di Valerio Verri, il pensionato, guardia ecologica volontaria, ucciso la sera del 8 aprile.
Per capire perché non sia stata subito interdetta la zona dove è stato ucciso Verri, il deputato del gruppo Art.1-Mdp Filiberto Zaratti ha presentato un'interrogazione ai ministri dell'Interno e della Difesa. Nello stesso agguato, rimase ferito anche l'agente provinciale Marco Ravaglia, impegnato con Verri in un servizio contro il bracconaggio. Ravaglia, dopo essere stato operato più volte a Cesena, è ora in riabilitazione a Ferrara: "Per salvarmi mi sono finto morto", ha racccontato.
RETROSCENA / il mistero del telefonino
Zaratti chiede se «il Ministro risulti a conoscenza della dinamica dei fatti, quali le misure di sicurezza e prevenzione della pubblica incolumità, in primis di tutti i diversi operatori del settore, assunte dai diversi organi competenti in materia di pubblica sicurezza (prefettura, questura, comando dei Carabinieri) e le ragioni per le quali non sia stata interdetta la zona più volte indicata come luogo di rifugio del ricercato Igor Vaclavic all'azione delle guardie ecologiche volontarie, disposizione assunta solo il giorno successivo l'omicidio di Verri».
Su questi temi verte anche l'esposto presentato alla Procura di Ferrara dall'avvocato Fabio Anselmo, legale della famiglia Verri. In particolare la famiglie vuole di capire perché dopo l'omicidio alla Riccardina di Budrio, dove è stato ucciso il barista Davide Fabbri, le ricerche di Igor-Norbert non siano state fatta con sufficiente sicurezza,