La campanella suona prima Al liceo Carducci le lezioni termineranno in anticipo Ma c’è chi resterà a casa

Verso il concerto, alcuni studenti e prof annunciano: "Non verremo, troppi disagi". La dirigente: "Confronto continuo con Comune e Tper per cercare di ridurre l’impatto".

La campanella suona prima  Al liceo Carducci le lezioni  termineranno in anticipo  Ma  c’è chi resterà a casa

La campanella suona prima Al liceo Carducci le lezioni termineranno in anticipo Ma c’è chi resterà a casa

di Mario Bovenzi

E’ per ora un’ipotesi. Il dado verrà tratto nelle prossime ore, nei prossimi giorni dopo una serie di incontri tra i vertici dell’istituto Carducci, Comune e Tper. Obiettivo, ridurre l’impatto dei 50mila che arriveranno in città per il concerto di Bruce Springsteen per studenti e professori. L’ipotesi sul piatto è quella di chiudere in anticipo la scuola, di un’ora. La campanella il 18 maggio – giorno del concerto al parco Urbano – suonerà alle 13,10 e non alle 14,10, orario nel quale di solito terminano le lezioni.

Ci si è messa la pioggia a ritardare un po’ il cronoprogramma. Già da ieri lungo le strade della zona rossa erano state affastellate negli angoli, ai piedi degli alberi le transenne che andranno a delimitare l’area. Rossa (pedonale), arancione (pedonale e veicoli dei residenti, solo in alcuni casi) e gialla (residenti e attività lavorative), questi i colori dello scacchiere. Siamo a meno sette, sette giorni e la musica uscirà dagli amplificatori per raccontare 40 anni di rock. Ma già in queste ore ci si organizza, si cerca di capire come arrivare al lavoro, a scuola, magari anche solo a come spostarsi in auto. Chiara Cattarin, dipendente alla reception del Cus Liuzzo, annuncia che quel giorno salirà in bici. "Staremo a vedere", dice mentre serve un cliente al termine delle attività sportive nella struttura frequentata ogni giorno da 200 persone. "Qui comunque siamo in zona arancione", sottolinea. Anche se quel colore tranquillizza ma fino a un certo punto. È proprio nel cuore della zona rossa l’istituto Carducci – 1200 studenti suddivisi tra liceo delle scienze umane, lunguistico ed economico sociale –. Il dirigente scolastico è la dottoressa Lia Bazzanini. "La didattica a distanza – spiega – non è possibile venga adottata in casi come questo, per un concerto. La dad che abbiamo usato nel tempo della pandemia sottostà a criteri ben precisi, non si può applicare per la data del 18 maggio". La campanella suonerà quindi, come tutti gli altri giorni. Collaboratori scolastici, professori e studenti varcheranno i cancelli. Anche se il rischio si verifichino defezioni c’è, è concreto. "Ci stiamo coordinando con Comune e Tper – riprende la dirigente scolastica – per organizzarci al meglio, per impattare il meno possibile su personale e ragazzi. Ci saranno altri incontri".

Alla fine del confronto si delineeranno tutti i dettagli di un piano che deve prevedere entrata ed uscita di un migliaio di studenti, in una giornata che sarà rovente e non solo per le note del rocker. Tra i punti, anche la necessità di spostare la fermata del bus. "Stiamo studiando – riprende – di far uscire gli studenti un’ora prima, alle 14,10. Siamo alla ricerca delle soluzioni migliori per evitare lunghe attese agli studenti e lunghi percorsi". Ci sarà come sempre da ormai 22 anni Claudio Pazi, collaboratore scolastico. "Abito a Pontelagoscuro, verrò a scuola in bicicletta", afferma. Renza Lodi, prof d’inglese in pensione che insegna adesso italiano agli stranieri, e il collega Stefano Gavagna hanno saputo solo ieri mattina che non si può fare la dad. Come l’insegnante di Scienze. Arriva da Copparo, non crede alle sue orecchie. "Venire a scuola il 18, come faccio. E’ impossibile", sbotta. Più filosofico Matteo Di Fiore, insegnante di sostegno. "Userò l’auto per arrivare fino a dove è possibile, poi andrò a piedi", annuncia. "Non verrò", dice senza mezzi termini Marta Luce Tosi, 18 anni, studentessa. "Sono di Portomaggiore,viaggio in corriera. In quella giornata ci saranno tantissimi problemi, impossibile riuscire ad arrivare in classe".