REDAZIONE FERRARA

La centrale dello sfruttamento: "Tante le denunce raccolte. Un posto letto costa 400 euro"

L’appello dei sindacati: "Momento delicato, a fianco dei lavoratori che hanno il coraggio di alzare la testa"

Circa 200 euro, questo il costo dell’abbonamento che i braccianti pagano ai caporali, ragazzi che salgono su scalcinate macchine per attraversare la pianura all’alba. L’anno scorso ci fu un incidente, uno di loro morì. Chiedono 400 euro per un posto letto, migliaia di euro per il ‘contrabbando’ dei permessi di soggiorno. La centrale è Portomaggiore, a combattere in prima linea Dario Bernardi che da ieri ha scoperto ancora di più di non essere solo. "Stiamo facendo il possibile, non ci siamo mai girati dall’altra parte", sottolinea il sindaco. Che solo non è stato mai. C’è chi da anni lotta contro i caporali, camioncini sotto il sole per portare acqua, cappelli di paglia e giustizia. Sono i sindacati. Ieri al tavolo c’erano Dario Alba, segretario Flai-Cgil Ferrara, e Mirko Cavallini della Uila-Uil. Il pensiero va a quella scalcinata Opel Zafyra, finita in un canale un giorno d’estate. Lavoro e croci lungo la strada. Mai più. "Quel pass è un lasciapassare per uscire dalle maglie del caporalato, i braccianti subiranno pressioni, ci sono certamente dei rischi. Ma noi siamo al loro fianco, tutti noi. Ci vuole coraggio, il coraggio delle scelte", dice Cavallini. Coraggio che si misura davanti a quello sportello, realizzato nel municipio di Portomaggiore. Nelle denunce che il sindacato raccoglie. Prende la parola Alba: "Raccogliamo denunce, tante. Le giriamo alle forze dell’ordine. Nonostante i rischi, i legittimi timori, questi ragazzi sanno alzare la testa, far sentire la loro voce". Un segno di compattezza già ieri, nei volti schierati in quella sala. C’erano anche le associazioni agricole, le imprese, alcune delle quali simbolo del mondo delle campagne, storie di famiglie e generazioni. La Regione, la rete del lavoro agricolo di qualità, Ami, agenzia mobilità impianti, che è partita con qualche lunghezza di vantaggio.

"Avevamo preparato con la facoltà di architettura, gli studenti di urbanistica, una ricerca sugli spostamenti, la mappa dei braccianti", spiega l’amministratore unico Aldo Tarricone, al suo fianco il manager Marco Odorizzi. Andrea Panzavolta, dell’agenzia regionale per il lavoro, si occupa dello sportello del centro per l’impiego di Portomaggiore. E’ lui a mettere ancora più a nudo una piaga. "Il caporalato è un crimine odioso, uno dei crimini peggiori. Sfruttano persone che lavorano, chi va a guadagnarsi la vita. Con questo progetto vogliamo strappare terreno a questi delinquenti, impedire che il fenomeno si estenda". Francesco Manca, presidente di Confagricoltura, prende la parola: "In poco tempo abbiamo realizzato quella che sembrava un’impresa impossibile". Parole d’orgoglio.

Mario Bovenzi