"La Cgil si impegni contro la ’cultura di morte’"

Caro Carlino,

ho letto l’intervista a Cristiano Zagatti in procinto di partire per Roma. Sono rimasto perplesso circa la risposta del “leader maximo” della Cgil ferrarese alla domanda sulla battaglia più significativa condotta dal sindacato di piazza Verdi: "Sono tante, tantissime. Ma forse la più importante è stata quella per contrastare il problema demografico, l’invecchiamento della popolazione e la conseguente poca attrattività del territorio”. Dopo aver letto le parole di Zagatti, ho ripensato a quelle di Papa Francesco che, nel corso dell’ultimo Angelus natalizio, ha espresso la propria preoccupazione per la crescente denatalità in Italia, invitando a “riprendere coscienza” per vincere “l’inverno demografico che va contro le nostre famiglie, contro la nostra patria, contro il nostro futuro. Il nostro dovere è la vicinanza, il dovere positivo: stare vicino alle situazioni, specialmente alle donne, perché non si arrivi a pensare alla soluzione abortiva che non è la soluzione". L’art. 1 della Legge 1941978 garantisce “il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio”. Non mi pare che la Cgil abbia favorito la presenza dei movimenti pro vita in consultori e ospedali per offrire alle donne in gravidanza concrete alternative all’aborto. Spesso donne in difficoltà “ripiegano” sulla soluzione abortiva perchè sole, prive dei necessari e opportuni supporti psicologici e materiali. Se Zagatti crede veramente nell’importanza della battaglia contro la denatalità, si impegni anche da Roma per combattere quella “cultura di morte”, più volte denunciata da Papa Francesco, che vede nell’aborto e nell’eutanasia soluzioni che invece dovrebbero lasciare posto a ben altre iniziative di segno positivo.

Alcide Mosso,

consigliere Lega Ferrara