La Cispadana che divide Fabbri: "C’è ottimismo"

Il sindaco di Ferrara plaude al governo per il via libera al progetto dell’A22. Mentre Tagliavini contesta: "Non è l’assegnazione della concessione"

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CENTO

Dopo il via libera al piano di Autobrennero che comprende anche la Cispadana, si apre nuovamente il dibattito tra chi è a favore e chi no, un’autostrada che vedrebbe un casello nel centese, attraversando tutto l’alto ferrarese. "Dopo decenni si apre finalmente la prospettiva concreta della realizzazione della Cispadana, della terza corsia e di altre opere fondamentali per il nord e, nello specifico, per la nostra Regione e il nostro territorio – commenta il sindaco di Ferrara Alan Fabbri - C’è ottimismo per l’ingresso nella fase della concretezza nel campo delle infrastrutture strategiche ed è evidente il cambio di rotta impresso da questo governo. Ringrazio, in particolare, il ministro Matteo Salvini per l’azione messa in campo, che muove dall’ascolto delle esigenze dei territori e dello sviluppo". Commento a caldo di Fabbri, a seguito dell’approvazione da parte del governo del progetto Autobrennero di oltre 7 miliardi, da cui dipende la realizzazione della Cispadana e della bretella Campogalliano – Sassuolo. "Accolgo favorevolmente la già annunciata partenza, nel 2023, dei cantieri della terza corsia dell’ A13 tra Bologna Arcoveggio e Ferrara sud – aggiunge - Ci sono le premesse per una svolta positiva capace di sbloccare opere ferme da troppo tempo. Siamo pronti a fare la nostra parte per continuare a dare un contributo costruttivo a questo percorso". Chi la pensa diversamente è il Coordinamento cispadano.

"Grande cagnara in un bicchier d’acqua – dice Silvano Tagliavini - Viene approvato un piano di investimenti, non l’assegnazione definitiva della nuova concessione A22 ad Autobrennero per la quale si dovrà aspettare qualche anno ancora salvo imprevisti, ovvero la violazione delle norme europee sulla "concorrenza" ed il "libero mercato". Da notare che il piano di investimenti di Autobrennero prevede, con tempistica non specificata, la realizzazione della Cispadana autostradale ma non l’obbligo. Per quanto poi riguarda i tempi siamo comunque lungi dal vederne la fine visto che il progetto autostradale dovrà essere sottoposto a nuova valutazione di impatto ambientale. Per l’aspetto economico, poi, si parla di 1 miliardo e 700 milioni da trovare sulla piazza bancaria, ad eccezione di 500 milioni tra Regione e Stato, ipotizzati ma non pronto cassa". E rincara. "Viene adombrato l’obbligo dell’ente pubblico di accollarsi i debiti del concessionario a fronte di mancati guadagni sui pedaggi, già ampliamente dimostrati dalla stessa Arc – prosegue - soldi pubblici buttati per un’opera che si dimostra non adatta a risolvere i problemi di viabilità del territorio attraversato anziché procedere alla realizzazione, in tempi decisamente minori, dei tratti mancanti della strada a scorrimento veloce con minori costi, maggiore connettività con il sistema viario minore, minore consumo di suolo e, in generale, minore impatto ambientale".