"La comunità ha perso un angelo, lutto cittadino in segno di vicinanza"

Appello della popolazione, sotto choc per la scomparsa del piccolo: "Un segno per onorarne la memoria"

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di Mario Bovenzi

Affida il suo dolore ad una manciata di parole lasciate scorrere su Facebook il sindaco di Portomaggiore Dario Bernardi. "Apprendo ora della scomparsa del bimbo. Non ci sono parole sufficienti per una tragedia simile. Siamo vicini alla famiglia e chiediamo silenzio e rispetto per il loro dolore". Non è nemmeno mezzogiorno quando il primo cittadino viene informato che quel tenue filo di speranza ha lasciato il posto alla tragedia, che suona come una sconfitta per una comunità – quella di Portomaggiore – che fino all’ultimo voleva credere nel miracolo. Che non c’è stato. Tommaso Tosi, 13 mesi, caduto in una vasca di raccolta reflui, è spirato ieri mattina all’ospedale di Cona. "L’ho saputo da una decina di minuti – riprende il primo cittadino visibilmente scosso – e non trovo le parole per dire quello che provo, le parole non ci sono. Nelle prossime ore decideremo in che modo ricordarlo, farmo il possibile per onorare la memoria di quel bambino". Lo chiede la popolazione di un paese che, proprio in segno di vicinanza alla famiglia, è pronto ad abbassare le saracinesche per dichiarare il lutto cittadino nel giorno del funerale di un angelo che se n’è andato. Ieri mattina c’era un silenzio surreale nelle strade e piazze di quel paesone di poco meno di 12mila abitanti che con le sue case interrompe il profilo della pianura. "Ho sentito il rombo dell’elicottero vicino, sempre più vicino – racconta Alberto Minarelli, titolare da una vita del bar della stazione –. Non avrei mai immaginato quello che era successo proprio qui dietro, a poche centinaia di metri dal mio bar. Credo che il Comune dovrebbe fare qualcosa per ricordare questo bambino che non c’è più, è un momento difficile per tutta la comunità". La tragedia è avvenuta in un’azienda che si trova oltre i binari della ferrovia, nella zona artigianale della cittadina. Anna Cusumano abita a Molinella e viene a Portomaggiore per lavoro. Scuote la testa amareggiata mentre serve i caffé al bancone. "Stiamo vivendo tutti un incubo – dice –, quando muore un bambino è come si fermasse il cuore di ognuno di noi. Resti in silenzio, a cercare un perché che non esiste. Non riesci a dare la colpa a nessuno di quello che è successo, il dolore è troppo grande".

"Un dispiacere immenso – sottolinea Nicola Biavati, un residente –, un duro colpo per tutti, non solo per il nostro paese". "Mio Dio", con un’esclamazione attonita accoglie la notizia di questo infinito lutto Aurora Bajro, residente a Portoverrara frazione di Portomaggiore. "Dobbiamo trovare il modo di ricordare questo angelo", dice la ragazza che lavora in un negozio d’abbigliamento, tra scaffali e abiti solo nei giorni in cui l’agenzia la chiama. Pier Giorgio Fabbri, la memoria storica del paese, è costernato. Da anni è legato da una profonda amicizia con Silvano Tosi, il nonno materno, personalità molto conosciuta a Portomaggiore. Imprenditore, è stato per anni presidente dell’associazione Pro Loco. Tosi ha ricoperto anche il ruolo di presidente del Team Volley nel periodo targato Vetroresina. Una storia di passione e sport che Fabbri ha raccontato tra mille sfaccettature tra le pagine dei suoi libri. "Un grande uomo – così lo descrive – che tanto ha fatto per la storia sportiva ed imprenditoriale di Portomaggiore. Questa tragedia si è abbattuta sulle spalle di una famiglia, ha cancellato la serenità di una comunità che ora deve dimostrare la sua solidarietà manifestando loro affetto e vicinanza".