FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

La corsa all’anti-Fabbri I 5 Stelle allo scoperto: "Anselmo, diciamo sì alla sua candidatura"

Il segretario dei pentastellati non ha alcun dubbio sul nome: "Figura superpartes e autorevole: perfetto per il centrosinistra".

La corsa all’anti-Fabbri  I 5 Stelle allo scoperto:  "Anselmo, diciamo sì  alla sua candidatura"

La corsa all’anti-Fabbri I 5 Stelle allo scoperto: "Anselmo, diciamo sì alla sua candidatura"

di Federico Di Bisceglie

Il primo a passare il Rubicone è Paride Guidetti, segretario provinciale del Movimento 5 Stelle. Per lui, il candidato sindaco della coalizione di centrosinistra che dovrà sfidare il sindaco uscente Alan Fabbri, è Fabio Anselmo. Il nome dell’avvocato, per la verità, circolava già da un po’ di tempo. Proprio da queste colonne avevamo dato la notizia di un suo possibile impegno in prima persona nell’agone politico, a seguito di una richiesta – più o meno – esplicita da parte del Pd. Adesso, però, i grillini hanno messo la freccia – rigorosamente a sinistra – e hanno superato i dem sul tempo.

Guidetti, il paradiso all’improvviso o una presa di posizione ponderata da tempo?

"Non abbiamo mai fatto mistero del fatto che l’avvocato Fabio Anselmo fosse un candidato che avremmo sostenuto. Una delle nostra caratteristiche è la coerenza. Per cui, eccoci qui. Poi, c’è un altro fatto politico che va considerato".

A cosa si riferisce?

"Il Pd alla sua festa dell’Unità a Ponte avrebbe potuto chiamare tantissimi esponenti politici per parlare del futuro della città. Invece si è scelto di coinvolgere nel dibattito la senatrice Ilaria Cucchi (che peraltro non è del Pd). Era chiaro che i dem volevano lanciare un segnale politico. E infatti, in qualche modo, l’obiettivo è stato raggiunto".

Quali sono ai suoi occhi le carte vincenti che il legale potrebbe spendere in campagna elettorale in chiave anti-Fabbri?

"Anselmo non ha una storia politica di appartenenza a un partito. Anzi, si può dire che sia un candidato superpartes. E questo è un primo punto tutt’altro che da sottovalutare. Professionalmente ha dimostrato una grande capacità che, ai miei occhi, potrebbe essere molto utile sotto il profilo amministrativo".

Un bravo avvocato non è necessariamente un bravo politico...

"Vero, basti pensare al predecessore di Alan Fabbri. Ma Anselmo ha una caratteristica diversa: è abituato a risolvere problemi complessi. Ed è sempre stato dalla parte dei più deboli, soprattutto contro i ‘poteri forti’. O comunque mettendosi contro a meccanismi ben consolidati, di cui lui ha scardinato la posizione dominante".

Alcuni nel centrosinistra pensano che la candidatura di Anselmo sia divisiva. Perché, secondo lei?

"Potenzialmente tutti i candidati potrebbero essere divisivi. Ma, torno a dire, lui ai miei occhi non lo sarebbe. Anzi, avrebbe tutte le carte in regola per fare sintesi delle diverse sensibilità che compongono lo schieramento di centrosinistra. Comunque per il momento, tengo a ribadirlo, la nostra è solo una presa di posizione nell’ipotesi che lui si candidi in prima persona. Ricordo che Anselmo non ha ancora sciolto le riserve".

Al tavolo delle opposizioni c’è chi sostiene che serva un candidato donna.

"Se Anselmo fosse donna sarei contento di votarlo (ride). Battute a parte, penso che non sia una questione di genere, bensì di prestigio e di capacità di sparigliare i piani di Fabbri & Co. Serve un candidato di rottura, che sia conosciuto, e che sia autorevole. Tutte caratteristiche che l’avvocato ha".

Il leader di +Europa a Ferrara, Mario Zamorani, si è chiamato fuori dal percorso del tavolo politico e delle opposizioni. Che segnale è?

"Anche io in gioventù votavo radicale. So come sono fatti. Mario ha fatto una sua scelta, ma noi non abbiamo alcun problema con lui. Se volesse ripensarci, la nostra porta sarebbe aperta".