"La cultura sconfiggerà la barbarie"

Il Museo dell'ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara, diretto da Amedeo Spagnoletto, organizza una rassegna dedicata al libro ebraico, nonostante la situazione in Israele. La cultura deve prevalere sul male e la cittadinanza è invitata a partecipare numerosa e convinta.

Amedeo Spagnoletto, direttore del Museo dell’ebraismo italiano e della Shoah. La rassegna dedicata al libro ebraico si fa, nonostante la situazione in Israele dopo l’atroce attacco di Hamas. Da cosa dipende questa scelta?

"Ci siamo confrontati a lungo, all’indomani di questo efferato attacco che ha colpito la terra di Israele, sull’opportunità di realizzare ugualmente questa rassegna. Abbiamo convenuto tutti che fosse meglio farla comunque, proprio perché in un momento in cui chi calpesta i valori in cui tutti noi crediamo, chi vorrebbe cancellare la storia di Israele, non deve avere la meglio. La cultura è la protagonista della kermesse. E la cultura deve sempre avere la meglio sul male".

Non avete paura che quanto accaduto in Israele possa propagarsi pericolosamente?

"Tutti dobbiamo aver paura. La jihad, l’affermazione con la violenza di una visione del mondo che ne calpesta un’altra, deve intimorire tutti. La minaccia non è solo al mondo ebraico, ma a tutti i valori dell’Occidente. E questa rassegna è un modo per ribadire a gran voce la nostra identità. Ed è anche per questo che invito la cittadinanza ferrarese a una partecipazione ai nostri eventi numerosa e convinta. Quest’anno in modo particolare".

Ferrara è una città che ha una tradizione ebraica straordinaria. Questo aspetto ha, in qualche misura, fornito degli ‘anticorpi’ ai cittadini e alla comunità in senso più ampio?

"Sono quattro anni che vivo nella città estense. E, sulla base della mia esperienza, posso dire che Ferrara è una città estremamente inclusiva. Anche i giovani mi sembrano particolarmente sensibili alla storia e alla tradizione ebraica. Gli istituti scolastici del territorio portano avanti un lavoro straordinario. Per cui, per lo meno in termini di sensibilità, posso dire che qui è particolarmente spiccata".

E il rapporto tra Ferrara e la percezione dello Stato di Israele?

"L’Italia, in generale, ha un approccio abbastanza altalenante sullo stato d’Israele. Pur premettendo che il nostro è un Museo nazionale che ha come obiettivo quello di fare cultura, registro che all’indomani dell’attacco di Hamas, la condanna per quanto accaduto da parte della politica è stata unanime".