Il tema dei marchi di origine e della tutela della tradizione al centro del convegno organizzato dal Consorzio produttori Aglio di Voghiera Dop e da Coldiretti Ferrara.
Proprio il presidente di Coldiretti Ferrara Federico Fugaroli ha insistito sulla bontà del percorso già approcciato per l’Aglio di Voghiera, unica Dop della provincia, e sul "non cedere a tentativi di omologazione del prodotto, che deve avere una posizione nel mercato in grado di remunerare i produttori e consentire quegli investimenti necessari a mantenere la coltura e la filiera certificata che lo porta dalle aziende ai punti vendita. L’auspicio è per una fase commerciale che dia ancora maggiore evidenza al marchio e quindi al frutto del lavoro degli agricoltori che lo coltivano, propendendo per un percorso di certificazione anche per altri prodotti, purché appunto finalizzato a una presenza sul mercato che generi reddito".
Percorso condiviso da Monia Dalla Libera, da qualche mese al timone del Consorzio per l’Aglio di Voghiera. Fra le sue linee di mandato la volontà di perseguire tutte le possibilità offerte dalle normative per valorizzare e promuovere l’Aglio Dop, il suo territorio, le attività utili a rafforzarne la visibilità e la remunerazione dei soci produttori. Al convegno hanno preso parte anche il sindaco di Voghiera, Paolo Lupini, la direttrice di Cso Italy Elisa Macchi, il parlamentare ferrarese Mauro Malaguti, ma anche Lorenzo Bazzana, responsabile dell’area economica di Coldiretti nazionale, e Claudia Ferreyra, agronoma e ispettore di Check Fruit. Dagli interventi è chiaramente emerso il ruolo e la funzione dei consorzi e degli enti di certificazione nel sostenere le produzioni di qualità, settore che genera valore per oltre 80 miliardi di euro a livello europeo, di cui 20 solo in Italia, che è il paese con più prodotti protetti da un marchio.