La grinta di Irene Grandi tra i giganti di cartapesta

Seconda afosa e affollata domenica di sfilate per il Carnevale di Cento. La cantautrice: "Davvero una bella idea ripartire così. Tornerò per il teatro"

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E’ una piazza che torna a vibrare di Carnevale quella di Cento, protagonista della seconda sfilata dei carri allegorici. Grande la gioia delle 5 società carnevalesche. A far esplodere la piazza, è stata la fantastica Irene Grandi, special guest di giornata, catturando il pubblico e portandolo a cantare con sé i suoi successi. Da ‘In vacanza da una vita’ ad arrivare a ‘Finalmente io’, la cantautrice toscana ha ripercorso i suoi più grandi successi. "Siete gemellati con Rio e mi ricorda l’esperienza che ho fatto nel lontano ’94 quando sono andata al carnevale di Paratí, vicino Rio per il film ‘Il barbiere di Rio’ al quale avevo fatto la colonna sonora - ha detto - ne rimasi folgorata. Poi c’è il Carnevale nella mia Versilia ma qui è molto suggestivo il fatto che le strade sono strette e queste carri enormi passano a malapena per le strade". Modo anche per ripartire dopo la pandemia. "È una bella idea ripartire così anche un po’ pazza e allegra come il carnevale - prosegue - mi piace portare gioia e fare anche una cosa così un po’ goliardica come il carnevale. È un modo per dire sono pronta a ripartire". Poi ai centesi: "Continuate a seguire la musica dal vivo - conclude - So che restaurerete il teatro di Cento e vi faccio i miei migliori auguri. Magari tornerò quando lo inaugurerete. Il terremoto lo sto sentendo anch’io in questi giorni a Impruneta". Sul palco, la conduzione di Patty Po e Alessandro Ramin, il ritmo della dj Giulia Regain, la direzione di Ivano e Riccardo Manservisi ma soprattutto con la grande voglia di sfilare delle 5 associazioni carnevalesche. Urlano ‘Io non ci sto’ i Ragazzi del Guercino che mostrano la fuga degli animali dal circo lasciando gli esseri umani ad esibirsi al loro posto. Dall’allegria travolgente i Fantasti100 danno una botta di vita, colore ed energia con ‘La vida es un canaval’ mixando la kermesse centese e quella carioca. Dall’alto dei loro 75 anni, i Mazalora mettono in guardia dalle fake news per non finire ‘Nella rete dell’inganno’, tra acrobazie, pesci colorati e sirene ammaliatrici. Con ambientazione medievale il Risveglio porta in piazza la pandemia, le maschere dei dottori della peste e il covid sul trono, sconfitto dal caldo e dai vaccini raffigurato da un drago con il ’Ritorno da grande inverno’. Infine i Toponi spiegano che per le anime false non c’è posto nemmeno all’interno con ‘Manco per il diavolo’. A giudicarli oggi:Giuseppe Virelli, professore università Bologna, Amerigo Mariotti, direttore Galleria d’Arte Adiacenze di Bologna, Massimo Bagliani, attore e registra di Roma.

Laura Guerra