REDAZIONE FERRARA

La maxi inchiesta. Falsi permessi, la prescrizione ‘taglia’ le accuse

Documenti fasulli per rinnovare il titolo di soggiorno. A processo tredici tra commercialisti e stranieri. .

La maxi inchiesta. Falsi permessi, la prescrizione ‘taglia’ le accuse

La prescrizione alleggerisce ulteriormente il carico di contestazioni per gli imputati a processo per un presunto giro di documenti falsi per far ottenere (o rinnovare) il permesso di soggiorno a cittadini stranieri. Il fascicolo conta tredici imputati, accusati a vario titolo di falso e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il caso – lo ricordiamo – è scaturito da una maxi inchiesta poi ‘spacchettata’ in vari filoni, l’ultimo dei quali è arrivato ieri in aula davanti al giudice Alessandra Martinelli. In questo troncone sono finiti sotto la lente i migranti che avrebbero usufruito dei presunti documenti falsi (contratti di lavoro, lettere di assunzioni e conti economici di ditte individuali) per regolarizzare la propria posizione nel nostro paese e i professionisti che li avrebbero aiutati (un commercialista e due consulenti del lavoro). L’indagine della guardia di finanza si è conclusa nel 2021. Secondo l’impianto accusatorio, i consulenti avrebbero realizzato dietro compenso false documentazioni per far ottenere il rilascio o il rinnovo dei documenti di soggiorno. L’attività aveva portato all’iscrizione nel registro degli indagati di più di cinquanta persone, tra le quali commercialisti con studi nel Bolognese e nel Ravennate e decine di immigrati che gravitavano nel Ferrarese e avevano beneficiato dei presunti ‘permessi fantasma’. Dopo il filone che vedeva protagonisti migranti e datori di lavoro, ieri mattina è toccata alla parte che vede imputati gli stranieri e i professionisti.

Già in udienza preliminare gli imputati si erano visti rinviare a giudizio con un carico di contestazioni ampiamente sfoltito dalla prescrizione. Peso che si è ulteriormente alleggerito nella giornata di ieri, quando al termine dell’udienza sono stati spazzati via altri tre capi di imputazione perché relativi a fatti troppo datati. Su diciotto capi iniziali, a oggi ne rimangono quindi in piedi soltanto sette. Il caso è stato aggiornato al 22 aprile, quando – in quella che è già annunciata come un’udienza fiume – verrà ascoltata la prima testimone di polizia giudiziaria.

f. m.