La piena, un fiume di ricordi "1996, rompemmo l’argine Così salvammo tante vite"

Leoni, in quegli anni al vertice della Bonifica Renana, racconta quei giorni difficili "L’acqua invase la pianura a Campotto, strada obbligata per evitare una tragedia più grande".

La piena, un fiume di ricordi  "1996, rompemmo l’argine  Così salvammo tante vite"

La piena, un fiume di ricordi "1996, rompemmo l’argine Così salvammo tante vite"

di Mario Bovenzi

I campi e le case allagate, le famiglie evacuate in fretta e furia. La voce metallica che esce dagli altoparlanti delle pattuglie dei vigili urbani, che ordina di andarsene immediatamente. Argenta e Campotto hanno vissuto un giorno drammatico. Ma alla fine l’argine del Sesto Alto a Sant’Antonio ha retto e non è stato necessario ‘tagliare’ i canali nel territorio d’Argenta. Un centinaio di tecnici e operatori della Renana sono al lavoro 24 ore su 24 dal 2 di maggio. Tutti gli impianti idrovori, le pompe mobili sono in funzione e hanno sollevato finora 80 milioni di metri cubi d’acqua provenienti dalle rotte. All’orizzonte un muro scuro. Uno stillicidio di paura, notizie che si rincorrono, allarmi che fanno tornare alla memoria dell’ingegner Giancarlo Leoni, 73 anni, per anni direttore generare della Bonifica Renana un’altra grande piena. Vede i suoi colleghi sugli argini e rivive quei momenti, sempre a Campotto. Tanto tempo fa, correva l’anno 1996.

Uno scenario che lei conosce bene

"Le piene non sono mai uguali, come non è mai uguale il mondo con il quale la natura manifesta il suo volto, quello minaccioso che sta facendo tremare le popolazioni dell’Emilia e della Romagna in questi giorni che sembrano senza fine"

Voi avete dovuto ‘tagliare’ un argine per far defluire le acque, ci furono allagamenti, disperazione

"Alle 4 del mattino del 15 dicembre 1996, poco prima di Natale, rompemmo l’argine della Cassa del Bassarone (complesso delle casse di Campotto)".

Momenti difficili

"Fummo costretti per evitare il peggio a tagliare, ad allagare un’ampia fetta di pianura. Ci fu un forte scontro tra le prefetture di Ferrara e Bologna. Ferrara non voleva assolutamente che venisse allagata la zona. Il prefetto a Bologna era Mosino. Allora Matteo Piantedosi, il ministro dell’Interno, era viceprefetto. Dovette subentrare la Regione guidata dal presidente Antonio La Forgia. Era al funerale di don Dossetti quando gli venne chiesto di intervenire. Non era possibile perdere tempo"

Arrivò così il via libera

"Sì, le squadre della Bonifica Renana e gli uomini del genio ricevettero l’ordine di tagliare. Salvammo gli abitati di Molinella e Baricella (Bologna), evitammo morti. Gli argini possono cedere di schianto, poteva verificarsi una tragedia"

Allori, oggi...

"Allora la pioggia era sì intensa, ma concentrata nella pianura. Adesso coinvolge tutto il corso del Reno, è più pericolosa. Inoltre si tratta di un evento molto raro a maggio, rarissimo"

Lei ha vissuto anche un’altra storica piena

"Sì, quella del 1966. Avevo 16 anni, ero andato in gita con la scuola a Venezia. Impiegammo ore per riuscire ad arrivare a Bologna, le strade erano interrotte, fummo obbligati a tornare indietro, a cambiare percorso più volte".