REDAZIONE FERRARA

La presenza di Dio passa dal Tempio alla ’dimora’ personale

Domenica 8 giugno 2025 - Solennità di Pentecoste At 2, 1-11; Sal 103; Rm 8, 8-17; Gv 14, 15-16. 23-26 "Se...

Domenica 8 giugno 2025 - Solennità di Pentecoste At 2, 1-11; Sal 103; Rm 8, 8-17; Gv 14, 15-16. 23-26

"Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre. Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui". Nel giorno in cui i giudei celebravano il dono della legge sul monte Sinai a Mosè, la comunità dei credenti è invitata da Gesù a cambiare prospettiva: viene inaugurato un nuovo rapporto con Dio. Gesù e lo Spirito annunciano che la fede non è più riducibile all’obbedienza a leggi e codici, ma nasce e matura trasmettendo l’amore del Padre attraverso la relazione con gli altri, Gesù che, lavando i piedi ai discepoli, rivela loro che l’amore e il servizio sono la vera cartina di tornasole della loro fedeltà al Maestro. Invita e abilita quindi la comunità cristiana ad una dimensione “nuova”, dinamica ed esigente del rapporto con il Signore: "Che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amato". Tutti i comandamenti sono ricapitolati nell’unico comandamento dell’amore. L’osservanza legalistica di precedetti esterni è sostituita dalla manifestazione di una nuova e profonda dimensione interiore, che è generata dall’esempio del Maestro. Gesù assicura i discepoli che il suo ritorno al Padre non li lascerà soli, perché sarà loro garantita la presenza di un Paraclito, letteralmente un “soccorritore”, da intendere non come un intervento occasionale nel momento del bisogno, ma come presenza costante e continua per orientare la comunità cristiana nel mondo e nel tempo. Rispetto al tentativo di separare Gesù dal Dio, perseguito dai capi religiosi di Israele e alimentato in più occasioni anche dall’interno della comunità ecclesiale, Gesù annuncia che “prenderà dimora” insieme al Padre, presso la comunità dei suoi discepoli. La presenza di Dio passa così dal Tempio alla “dimora” personale in tutti coloro che lo seguiranno, che non dovranno più rincorrere la purificazione dalle minacce esterne, ma preoccuparsi di ciò che ostacola ad andare verso gli ultimi, i poveri, gli esclusi. La nuova Alleanza non impone nuove norme né carica di nuovi fardelli, offrendo piuttosto il dono della forza per elaborare una nuova intelligenza e una nuova coscienza per incamminarsi su nuove strade capaci di rendere concretamente presente nel mondo il Figlio di Dio.

Stefano Ferretti