di Federico Di Bisceglie
La piazza, l’altra sera, era tutta per lei. "Da dove arriva per salire sul palco?" si chiedono i militanti, assiepati in piazza Buozzi a Pontelagoscuro. La segretaria Pd, Elly Schlein, fa appena in tempo a scendere dall’auto. "Brava Elly", si sente qua e la. Poi l’abbraccio con lo stato maggiore del Pd locale e regionale. "Sono convinta – scandisce – che il Pd a Ferrara possa tornare a vincere e a governare una città nella quale, negli ultimi anni, abbiamo visto tanta propaganda ma ben poche risposte concrete ai problemi dei cittadini". Ma la condizione della vittoria è "stare assieme". Il primo applauso è scrosciante. "È un colpo d’occhio bellissimo da quassù", dice la segretaria rivolgendosi al pubblico. Oltre mille persone. "Solo tre anni fa sarebbe stato impensabile", rimarca il segretario comunale dem, Alessandro Talmelli (prima di lui avevano parlato i segretari provinciale e regionale, Nicola Minarelli e Luigi Tosiani). Schlein scocca dal suo arco diverse frecce che colpiscono al cuore dei militanti "a cui va il ringraziamento per aver realizzato queste feste" nel solco dell’impegno dell’"estate militante". Il primo attacco frontale al governo è sulla sanità. "In questi giorni si sta discutendo della manovra – prosegue la segretaria – ed è sempre più evidente che la destra non abbia a cuore la sanità pubblica. Ma noi non accetteremo ulteriori tagli. La cura è una responsabilità collettiva, che deve sempre di più orientarsi nella direzione della prossimità". Dal diritto all’abitare "su cui il Pd sta preparando un piano casa a livello nazionale", passando per il reddito di cittadinanza, finendo con il Pnrr "un’opportunità unica su cui il governo sta dimostrando la sua inadeguatezza" e il lavoro "che non può essere sfruttamento, ma deve essere di qualità". Quella di Schlein è una panoramica a tutto campo, sui temi cardine dell’agenda dem. Non poteva mancare un passaggio sul salario minimo. "Abbiamo costretto Giorgia Meloni a guardare in faccia 3,5 milioni di cittadini che hanno paura del futuro". Durante l’intervento, Schlein nomina più volte il governatore Stefano Bonaccini. E lo fa con senso di gratitudine. In particolare per "lo straordinario lavoro" fatto sui territori e a seguito dell’alluvione. Un evento sul quale "il governo sta speculando sulla pelle degli emiliano-romagnoli: a oggi, di tutti i fondi promessi, non se n’è visto nemmeno uno". Non solo. "Il commissario? Doveva essere Bonaccini". Schlein convince la platea che le riserva un calore travolgente. E la campagna elettorale per le amministrative in città? "Deve essere casa per casa: noi ci siamo stati e ci saremo", chiude la segretaria.