FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

La rabbia scende in piazza: "Una Finanziaria ingiusta, basta tartassare i precari"

Folto presidio davanti alla prefettura nel giorno dello sciopero di Cgil e Uil. Dai trasporti alla sanità passando per la logistica, le rivendicazioni dei lavoratori.

La rabbia scende in piazza: "Una Finanziaria ingiusta, basta tartassare i precari"

La rabbia scende in piazza: "Una Finanziaria ingiusta, basta tartassare i precari"

Il colpo d’occhio è notevole. Una lunga distesa di bandiere rosse e azzurre garriscono davanti alla prefettura. Allungandosi in corso Ercole d’Este, si sente più nitidamente un coro che assomma il concetto in una voce sola: "Sciopero-sciopero-generale". Il grande bersaglio della rivendicazione sindacale – Cgil e Uil – è la Manovra appena messa a punto dall’esecutivo. Una Finanziaria "ingiusta", dice qualcuno. Oppure, più prosaicamente, "fascista". A sciorinare le problematiche per i lavoratori che la legge di bilancio pone, sono i vari delegati che si alternano al microfono. "Questo governo preleva sempre i fondi dai lavoratori statali, mentre agevola gli evasori fiscali", scandisce Sara Minelli di Uil Trasporti. Samanta Mezzetti (Flc-Cgil) si scaglia contro un esecutivo che "continua a bersagliare i lavoratori precari". Il grande accusato, in questo senso, è il ddl Calderoli sull’autonomia differenziata. Una proposta e una visione sulle quali si scagliano anche Stefano Sammito e Paolo Accardo (Uil-Scuola). Tra le bandiere rosse e le voci di protesta, si distingue il volto di Luca Greco, segretario del settore trasporti della Cgil nella sua dimensione ideale. È lui a sollevare il tema dei "lavoratori invisibili" ossia quelli "impiegati nel settore della logistica, che sono fondamentali per il corretto funzionamento del settore". Le richieste, in questo senso, sono molto chiare: "Basta con gli appalti al ribasso – dice – e corretta retribuzione dei lavoratori, attraverso l’applicazione del contratto nazionale del lavoro".

A porre al centro del dibattito il tema della sanità è Francesca Chierici (Cgil). "La sanità italiana – scandisce – ha i salari più bassi d’Europa. E questa finanziaria taglia i fondi alla sanità. Basterebbe che qualcuno di quelli che ha scritto la manovra venisse a fare un giro negli ospedali nel nostro territorio, negli uffici amministrativi per renderci conto della realtà in cui viviamo". Poi una risposta indiritta al vicepremier leghista Matteo Salvini che è entrato a gamba tesa nella questione dello sciopero di ieri. "Voglio dire a Salvini che i lavoratori della sanità – chiude Chierici – non fanno i fine settimana lunghi. Oggi non siamo andati alle terme, siamo qui a scioperare".

Tra il serio e il faceto, tra i sindacalisti schierati davanti a Palazzo Giulio d’Este c’è anche chi sostiene che il numero due del Governo dovrebbe "parlare più spesso, perché ci aiuta a mobilitare i lavoratori". I segretari generali di Cgil e Uil, Veronica Tagliati e Massimo Zanirato vengono ricevuti dal prefetto Massimo Marchesiello e ottengono da lui l’impegno di inviare al Ministero un documento che riporti le motivazioni della mobilitazione. "Era necessario essere in piazza – spiegano – perché il diritto allo sciopero non può essere toccato. Questa Finanziaria peggiora la Fornero e non dà risposte né ai dipendenti pubblici né a quelli privati. Ed è per questo ci aspettiamo una forte mobilitazione anche per lo sciopero del 24 novembre".