"Altro che paletti e catene di plastica abusivi sull’argine. Quello da denunciare è la totale mancanza di rispetto, perpetuata nel tempo, dai dirigenti della struttura turistica Lucciole nella Nebbia di Stellata, nei confronti di noi vicini. In tutti questi anni non si sono mai attivati a creare un percorso pedonale per la loro attività turistica e fare accedere i loro ospiti alla via comunale in cima all’argine". Antonella Balugani e Orlando Bianchini, che hanno ricevuto la diffida dall’avvocato Patrizia Micai per aver posizionato barriere sull’argine, non ci stanno. Si sono affidati all’avvocato Enrico Scarazzati. "I miei assistiti contestano fermamente il contenuto della missiva dell’avvocato Micai – spiega Scarazzati – in quanto non è mai stata loro intenzione porre in essere alcun comportamento bizzarro, molesto o violento in danno dell’attività turistica vicina alla loro proprietà".
Da qui la spiegazione: "La Balugani è titolare sin dal 2000 di una concessione rilasciata dal Magistrato per il Po – spiega l’avvocato – che ha come oggetto l’utilizzo della rampa di accesso alla loro proprietà, attraverso la strada arginale sulla sponda destra. Un accesso privato ben noto, il cui beneficio esclusivo è stato esteso anche ad altri due proprietari". Non è tutto. Scarazzati entra nel merito: "Nessun diritto è stato mai attribuito al Villaggio Turistico su questa rampa di accesso – sottolinea –. La Balugani si è solo limitata, nella scorsa primavera, ad installare lungo il margine dell’arginale della rampa dei cartelli e una segnalazione con catena plastificata di colore rosso e bianco, su autorizzazione della Arpae, che ha indicato anche il testo della comunicazione affissa al solo e unico scopo di avvisare gli ospiti del Villaggio Turistico che questa strada è ad uso esclusivo dei privati titolari di una regolare concessione, e non può essere utilizzata dagli ospiti della struttura turistica". Incriminata anche la mappa di Google: "I clienti del villaggio – spiega l’avvocato – vengono indirizzati a raggiungere il villaggio turistico, non attraverso l’ingresso esclusivo, ma, invece, vengono inspiegabilmente indirizzati direttamente sulla rampa, fino a raggiungere la proprietà a valle dei miei assistiti. I camper sono così costretti a difficoltose manovre di svolta, con conseguenti danni alle murature delle abitazioni". La conclusione dell’avvocato è che "Sarebbe opportuno che i gestori del Villaggio Turistico intervenissero per correggere le indicazioni stradali fornite da Google – fa notare Scarazzati – che oltre a mettere in difficoltà i clienti del villaggio turistico, utilizzando la rampa ad ogni ora, creano disagio ai vicini". I privati segnalano che i camper arrecano danni alla casa. Per i titolari di Lucciole invece il principio è che l’argine, come le spiagge, come il fiume, sia un bene demaniale, di tutti e come tale debba essere gestito dagli enti competenti.