FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

La richiesta delle minoranze: "Linee di mandato da spiegare. Il sindaco venga in Consiglio"

Documento sottoscritto dai capigruppo di opposizione per chiedere la presenza di Fabbri in Aula "Le crisi aziendali sul lavoro richiederebbero un coinvolgimento costante di tutta la politica" .

Un’immagine dei gruppi consiliari di minoranza

Un’immagine dei gruppi consiliari di minoranza

Dopo le anticipazioni del Carlino, in ordine alle Linee di Mandato del sindaco Alan Fabbri – di cui il nostro giornale ha pubblicato una sintesi qualche giorno fa – le forze di opposizione, in un documento congiunto chiedono la "convocazione in via urgente del Consiglio Comunale per conoscere e discutere le "Linee programmatiche di mandato 2024-2029" del sindaco Alan Fabbri, con particolare attenzione ai temi del lavoro e dello sviluppo economico, per contrastare i preoccupanti processi di deindustrializzazione e le emergenze socio-ambientali che interessano il nostro territorio".

"Le normali tempistiche di presentazione e discussione delle Linee programmatiche di mandato, indicati all’articolo 12 dello Statuto comunale – si legge nel documento – non sono state minimamente rispettate. Nei sette mesi trascorsi dal loro insediamento, sindaco e giunta non sono stati capaci e non hanno avuto la minima volontà politica di presentare in maniera chiara, pubblica e trasparente i propri obiettivi di mandato alla cittadinanza ferrarese. Hanno però approfittato ampliamente delle deroghe consentite dal legislatore nazionale per dilazionare fino all’ultimo giorno utile la discussione in Consiglio Comunale delle Linee di mandato, del Dup e del Bilancio di previsione, dimostrando di non avere capacità di programmazione e visione strategica del futuro".

"Leggendo i "punti qualificanti" delle Linee di mandato anticipate sulla stampa, è possibile notare che il documento di 25 pagine prodotto in sette mesi di confronto tra il sindaco, i suoi assessori e il direttore generale di fatto è una riproposizione delle linee di mandato adottate nella precedente consiliatura, con qualche aggiornamento e un generico impegno a "potenziare" gli strumenti di sostegno economico al mondo produttivo".

Di qui il richiamo a una maggiore concretezza "rispetto alla precedente consiliatura". "Le gravi crisi aziendali che stanno investendo il territorio ferrarese e l’incertezza sul futuro produttivo del Polo chimico, nonché i preoccupanti fenomeni di desertificazione commerciale e dei servizi che persistono a Ferrara – si legge ancora nel documento firmato da Pd, M5s, La Comune e la civica Anselmo – richiederebbero un coinvolgimento costante del consiglio comunale nell’azione amministrativa, che dovrà essere ben più incisiva e d’impatto rispetto ai modesti risultati ottenuti nei passati cinque anni".

Insomma, ciò che emerge – al di là della reazione stizzita dei consiglieri di minoranza – è che l’obiettivo intrinseco del documento non è solo quello di ottenere una convocazione, bensì quello di avere in chiaro quali saranno le modalità con le quali l’amministrazione affronterà il tema nevralgico del lavoro nei prossimi cinque anni. Non è un caso che il primo cittadino abbia collocato proprio il tema del lavoro in cima alle sue priorità.

f. d. b.