REDAZIONE FERRARA

La ricostruzione di una terra: "Sicurezza idraulica avanti. Idrovore contro le piene"

Ingegnere di Palazzo Crispi esamina il piano Marshall per la rinascita della nostra provincia "Dalle frane lungo gli argini alle strutture che ci proteggeranno dalle nuove emergenze".

Alessandro Buzzoni, ingegnere, da 25 anni lungo corsi d’acqua, la pettorina gialla, gli occhi vigili a seguire come procedono i cantieri. Direttore dell’area territorio del consorzio Bonifica Pianura di Ferrara, è lui che ha il polso della situazione. Come si muovono ruspe e operai; quante sono le frane – tante – e dove si sono formate; se le massicciate reggono. Se – tra calcoli, clima folle e modelli previsionali – quell’idrovora ormai terminata sarà in grado di fare fronte alla prossima piena. C’è un prima e un dopo. Maggio 2023, la grande alluvione che ha portato via argini e certezze.

Un piano imponente. A che punto siete?

"Possiamo dividerlo fondamentalmente in due fasi"

Quali?

"La prima parte con l’ordinanza numero otto firmata dal commissario straordinario per l’alluvione Francesco Figliuolo"

Mette sul piatto un bel po’ di soldi

"Il territorio si è scoperto ancora più fragile di ogni nostra previsione. Non si contavano le frane, spesso lungo strade dove scorrevano gli argini. Con pesanti ricadute per la viabilità"

La prima fase parte da qui?

"Sì, stiamo parlando di 28 cantieri, il finanziamento a questo primo giro è di 14 milioni. Si tratta di cantieri aperti, alcuni già conclusi, altri alle ultime battute. La fine di questa massa di lavori è prevista nel corso dell’anno"

Sponde e frane, strade e disagi per il traffico

"La maggior parte delle opere ’lanciate’ con l’ordinanza numero otto è finalizzata a riparare le sponde e le frane lungo strade comunali e statali"

La seconda fase dovrebbe andare oltre l’emergenza. Che cosa prevede?

"Anche in questo caso c’è una data ben precisa, quella dell’ordinanza numero 35, firmata nell’ottobre del 2024 sempre dal generale Francesco Figliuolo"

Un salto in avanti?

"Sì, sono dieci i cantieri. Lo stanziamento ammonta a 13 milioni di euro. La mission è quella di creare opere contro le piene. Una delle voci principali è la realizzazione di impianti idrovori proprio per riuscire a non farci trovare impreparati davanti ad una nuova emergenza"

Quanti sono?

"Parliamo di otto infrastrutture, alcune di queste c’erano già e sono state comunque migliorate, potenziate"

Ferrara, possiamo dormire sonni tranquilli?

"Tra gli impianti rivestono un ruolo cruciale nella linea di difesa alle piene quelli che si trovano nel territorio del comune"

Quali sono?

"Uno, battezzato Barco, in prossimità del Cus di Ferrara"

Gli altri?

"E’ stato potenziato il Betto, scarica nel canale Boicelli. Ad Aguscello abbiamo creato un impianto di regolazione"

Una risposta a quel vivaio finito sott’acqua per 40 giorni?

"C’è, sul canale Scorsuro. Si tratta di un nuovo impianto che scarica nel Po di Volano".

Mario Bovenzi