
É stato nominato direttore, la scelta arriva dopo la delibera aziendale del 31 dicembre scorso "Saremo così in grado di qualificare ulteriormente l’offerta clinica e assistenziale per i pazienti".
Il percorso di unificazione delle Terapie intensive dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara è andato a compimento, ieri, con la nomina a direttore del professor Carlo Alberto Volta.
La nomina fa seguito alla delibera aziendale del 31 dicembre scorso che varia la missione dell’Unità operativa di Anestesia e Rianimazione intraprendendo un percorso che porterà a qualificare ulteriormente le competenze di professionisti e operatori, le loro opportunità di crescita professionale e di carriera, nonché a migliorare l’offerta clinica e assistenziale per i pazienti. Il percorso valorizza e rafforza le competenze specifiche delle due unità operative, per integrare risorse e competenze creando sinergie che miglioreranno l’efficienza complessiva esaltando e mettendo a sistema i punti di forza di ogni ambito interno dei servizi. "Attraverso una gestione unitaria delle Anestesie rianimazioni saremo in grado di qualificare ulteriormente l’offerta clinica e assistenziale per i pazienti nonché le opportunità di crescita, professionale e formativa, per i colleghi provenienti da entrambe le unità operativa – sottolinea il professor Volta –. Si tratta di un percorso già ben delineato ma che costruiremo insieme valorizzando tutte le esperienze esistenti con una crescita complessiva di tutti gli operatori. Sono convinto che, insieme, potremo conseguire importanti risultati per la nostra cittadinanza e con grande soddisfazione lavorativa per noi tutti".
L’assetto organizzativo. Il progetto rientra nell’alveo normativo recente e parte dall’avvenuto ampliamento dei posti letto di area critica della Terapia intensiva che ha ora una capacità di 27 posti letto. Il progetto consente di collocare in un’area comune le attuali Terapia intensiva e Rianimazione, con la possibilità di gestire in un’unica piastra e con un governo complessivo gli attuali posti letto di area critica mettendo in atto un maggior coordinamento delle cure tra le fasi pre-operatorie, intra-operatorie e post-operatorie. In quest’ottica l’unificazione è stata preceduta da una riorganizzazione delle attività chirurgiche che, ridefinendo il modello di area critica, consentono di massimizzare l’impatto positivo della chirurgia robotica, toracica ed in generale la chirurgia ad alta complessità.
Avere un’unica unità operativa, con un’unica direzione articolata al suo interno con diversi incarichi per ambiti specialistici e livelli di responsabilità, porterà ad un efficientamento del sistema e maggiore appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici per livelli di intensità di cura in pazienti di differente criticità, con una particolare attenzione ai pazienti provenienti dall’Area dell’emergenza urgenza. Saranno inoltre maggiormente messe a sistema, e dunque capitalizzate, le positive esperienze ed eccellenze già presenti e di recente istituzione, nonché nel trattamento di pazienti di elevatissima gravità.