FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

La riscoperta di San Paolo. Affreschi svelati dal visore 3D. Esperti dal mondo tra le navate

Ieri pomeriggio l’apertura straordinaria della chiesa, erano presenti cinquanta studiosi. Don Manservigi: "Così la tecnologia ci aiuta nella restituzione di meraviglie passate". .

Ieri pomeriggio l’apertura straordinaria della chiesa, erano presenti cinquanta studiosi. Don Manservigi: "Così la tecnologia ci aiuta nella restituzione di meraviglie passate". .

Ieri pomeriggio l’apertura straordinaria della chiesa, erano presenti cinquanta studiosi. Don Manservigi: "Così la tecnologia ci aiuta nella restituzione di meraviglie passate". .

La meraviglia del passato rivive dietro alle navate di San Paolo. Nascosti dalla storia, gli affreschi della chiesa originaria, che risale al quattordicesimo secolo poi distrutta dal terremoto del ‘500, tornano a essere visibili grazie a un progetto di digitalizzazione legato ai restauri. La chiesa è al centro di un progetto sviluppato da Assorestauro in collaborazione con l’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio e parrocchia della Conversione di San Paolo, grazie ad un finanziamento Pnrr del ministero della Cultura, che unisce tecnologie digitali avanzate, ricostruzioni 3D e narrazione storica per restituire alla città un tesoro artistico nascosto dal tempo. Ieri pomeriggio l’apertura straordinaria al pubblico organizzata nell’ambito delle iniziative collegate al Salone del Restauro, in corso in Fiera. Cinquanta studiosi e tecnici provenienti da 18 Paesi del mondo si sono persi con la testa all’insù fra le navate di uno dei gioielli architettonici del nostro centro storico, apprezzandone anche il lato più recondito.

In che modo? Semplice. Grazie alla realtà virtuale, i visitatori possono vivere un’esperienza immersiva all’interno della Chiesa come mai prima d’ora. Un percorso sensoriale e narrativo che svela la bellezza nascosta di affreschi riemersi dal silenzio dei secoli, offrendo uno sguardo nuovo su un patrimonio che torna a parlare. "L’esperienza della realtà virtuale – scandisce Andrea Griletto, direttore di AssoRestauro – è disponibile nella chiesa di San Paolo, tramite visori di ultima generazione posizionati in un’area dedicata e accessibile a tutti, incluse persone con disabilità. È prevista anche una versione ‘trailer’ fruibile da remoto, per promuovere il progetto e il territorio a livello nazionale e internazionale. Questo viaggio immersivo non è solo una meraviglia tecnologica, ma un atto di cura e valorizzazione del patrimonio culturale. L’obiettivo è sensibilizzare il pubblico sul valore del restauro e connettere presente e passato attraverso esperienze multisensoriali, inclusive e coinvolgenti". Il vicario generale della Curia, Massimo Manservigi si muove tra gli altari con un piglio a metà fra docente e discente. Ascolta i tecnici al lavoro sulla parte tecnologica e contemporaneamente descrive – con afflato spirituale – le meraviglie nascoste e ora disvelate. "Questo progetto – dice – è estremamente interessante perché restituisce, grazie alla tecnologia, meraviglie nascoste che vengono restituite alla collettività. Penso che l’obiettivo sia centrato: coniugare la sacralità con la giocosità. Quest’ultima componente è resa possibile grazie ai video e agli strumenti della realtà aumentata: diciamo una sacralità colta, che valorizza il nostro patrimonio".

San Paolo ha una storia un po’ travagliata, che don Massimo ripercorre per sommi capi da quando venne chiusa. "Questa chiesa – ricorda – è stata chiusa nel 2007 per consentire una robusta operazione di restauro. Poi, il sisma del 2012 non ha certo aiutato. Fortunatamente, l’anno scorso siamo riusciti a riconsegnarla alla città e ora è fruibile per la messa della domenica e anche al sabato pomeriggio". Manca, però, la ‘restituzione’ delle opere che abbellivano l’edificio religioso. "Da tempo – chiude il vicario – abbiamo avviato delle interlocuzioni con la Soprintendenza per capire che tempi sono previsti per la restituzione di quaranta capolavori che decoravano gli altari".