La risposta creativa dei ragazzi del Carducci contro i vandalismi

Gli studenti hanno affisso cartelloni e bandiere per coprire le scritte di matrice no vax con le quali è stata imbrattata la scuola

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"L’unico rimedio contro il vandalismo è la crescita". "Quando la protesta diventa vandalismo, le ragioni iniziali perdono credibilità". Gli studenti del liceo Carducci hanno risposto così. Scrivendo, affiggendo cartelloni sulle scritte incivili di matrice no vax apparse sulla loro scuola qualche giorno fa. Con la sola forza del garbo sono riusciti a sbugiardare le farneticazioni con la quali i vandali avevano ricoperto l’edificio di via Canapa. Già la dirigente scolastica Lia Bazzanini, una volta scoperto l’atto, si era detta fiduciosa che una soluzione si sarebbe potuta trovare. Ed eccola qua. Come spesso accade, sono gli studenti che, superando i pregiudizi, si prendono ’cura’ della loro scuola. Bandiere della pace, cartelloni variopinti e pensieri sovrastano i muri imbrattati dalla vernice rossa. Sì, perché come qualcuno di loro ha ben scritto: "La scuola è di tutti e chi la rovina fa un danno a se stesso". Probabilmente nessuno si aspettava che questi ragazzi, animati dalla volontà di recuperare i propri ’spazi’, si mettessero in moto e partorissero una risposta così immediata ai vandali no vax. Eppure, passando da via Canapa, dove fino a poco tempo fa ignoranza e mancanza di rispetto, ora campeggiano educazione e speranza.

"Quando giovedì siamo entrati a scuola – scrivono in una nota dal Carducci – le prime reazioni sono state di sconcerto, rabbia, sdegno, incredulità, tristezza. Ma perché questa barbarie? Quelle grandi pareti non più bianche, coperte di frasi sconclusionate e farneticanti scritte con la vernice rossa, erano l’immagine della nostra comunità ferita". La sensazione di "un accanimento insensato e ottuso contro una scuola, la nostra scuola, ci ha lasciato per un momento attoniti", confessano dal liceo. "Ma il desiderio di fare materialmente qualcosa per ribadire che la scuola ha molti strumenti per rispondere e la consapevolezza che insieme si possono fare tante cose – scandiscono – , ha subito preso il sopravvento. Le prime stime dei danni sono impressionanti e serviranno mesi per ripristinare totalmente il decoro".

"Tantissime studentesse e studenti – proseguono dal Carducci – si sono offerti per dare una mano e subito sono nate diverse proposte. Alcuni progetti richiedono tempo, ma intanto siamo partiti con alcune azioni che, anche se possono sembrare piccole, per noi sono state importanti. Uno dei primi pensieri è stato per gli open day del fine settimana: come accogliere future studentesse, studenti e famiglie in un edificio sfregiato e imbrattato? Nel giro di poche ore ecco la risposta. Le idee si possono esprimere con creatività e fantasia".

f. d. b.