"Hanno speso tutta la loro vita per aprire e far crescere uno stabilimento balneare, è giusto che si battano per quello che rappresenta un valore aggiunto dei sette lidi", non ha dubbi Flavia Dover, turista di Milano, che da trenta anni frequenta le nostre spiagge. Stesso mare, stesso ombrellone. In uno stabilimento di Porto Garibaldi. Ieri mattina, intorno alle 9, nel pieno della protesta – protesta molto soft – era nel suo lettino, per lei nemmeno uno spicchio d’ombra.
"Nessun disagio – sottolinea mentre spalma la crema abbrozzante –, assolutamente. Di solito vengo in spiaggia presto per fare una camminata, solo dopo vado sotto l’ombrellone per un po’ di relax. Relax che qui trovo sempre". Una pausa, poi si guarda attorno. A pochi metri, un tappeto di giocattoli, c’è una famiglia con un bambino. Leggono il giornale. Riprende: "Perché devono portare via a queste famiglie quello che hanno realizzato? Perché lo dice l’Europa, non mi sembra giusto. Fanno bene gli operatori balneari a far sentire la loro voce, tra l’altro con una manifestazione che almeno a me non ha creato alcun disagio. Quello che sta succedendo ormai da più di un anno nello nostre spiagge non è bello, siamo davanti ad una protesta più che legittima". File deserte, c’è chi non si è nemmeno accorto che l’ombrellone era incappucciato, che era stata strappata un’ora alla loro ombra.
Panama Beach, due genitori guidano una comitiva di ragazzi. Anche loro si stanno preparando per una camminata lungo il filo delle onde. Fanno parte dell’associazione Asd istituto wushu ’Piccolo drago’, che ha sedi ad Argenta e Bologna. Tra loro c’è Sara Benfenati, 29 anni. E’ stata per due volte campionessa europea in questa disciplina, arte marziale cinese che risale a migliaia di anni fa, alla dinastia Qin. Sara Benfenati non si è accontentata, ha conquistato anche un titolo mondiale. "Un’ora e mezza senz’ombra? Nessun problema – assicura –, siamo qui per una mattina al mare all’insegna dello sport. Questa scelta, questa decisione che ha preso l’Europa va a pesare in senso negativo su tutto un settore che rappresenta una ricchezza per l’Italia. Una scelta che non può essere accettata senza reagire, in modo supino". Maglietta rosa, pantaloncini come le sue amiche, pronte a tenersi in forma. Testa e cuore ad un obiettivo. "A settembre dovrò disputare gli Europei a Vienna", dice, quattro passi d’orgoglio sulla spiaggia. Segnale di partenza, l’ombrellone chiuso.
Mario Bovenzi