
Il profumo dei fiori eleva un luogo già religioso a una dimensione miracolistica ed eterea. La festa ebraica detta ‘Shavuot’, celebrata e conosciuta per le composizioni floreali usate per colorare e profumare le sinagoghe, è arrivata anche a Ferrara, grazie alla Comunità Ebraica di Ferrara e al Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – Meis, in collaborazione con Wildflowers Lab. In particolare, da ieri fino a domenica, al Meis, sono stati allestiti dei fiori a incorniciare l’ingresso del museo (via Piangipane, 81, Ferrara) e l’Aron ha-Qodesh di Vercelli, l’armadio sacro del XVII secolo ospitato nella mostra "Case di vita. Sinagoghe e cimiteri in Italia". Dall’altra parte, invece, in via Mazzini 95, la sinagoga Tedesca ha aperto al pubblico dalle 10 alle 15, con un allestimento floreale, sempre a cura di Wildflowers Lab, per celebrare come da tradizione la Shavuot. Shavuot, che cade sette settimane dopo Pesach, la Pasqua ebraica, ricorda il momento in cui gli ebrei ricevettero la Torah sul monte Sinai, ma è anche conosciuta come la festa delle primizie, poiché in questa circostanza, ai tempi del Santuario di Gerusalemme, si presentava la prima offerta farinacea proveniente dal nuovo raccolto. Tante sono le ricette che si servono in questi giorni gioiosi e numerosi gli usi custoditi da generazioni. Tra tutti spicca quello di addobbare con decorazioni floreali le sinagoghe, in ricordo dell’intenso profumo che si diffuse miracolosamente quando venne donata la Torah.
Francesco Franchella