CENTO
Di terrorismo internazionale si è parlato l’altra sera al Rotary di Cento che ha invitato un esperto veramente di primo piano di questa delicatissima materia, il magistrato Stefano Dambruoso, sostituto procuratore presso il Tribunale di Bologna, noto ed apprezzato per le sue indagini a tutto campo anche sul fronte mafia e criminalità organizzata.
Intensa e proficua è stata anche la sua attività legislativa avendo ricoperto la carica di deputato, eletto con la lista del primo ministro Mario Monti una dozzina di anni fa. Presentato dal presidente del club Gilberto Galantini, Dambruoso ha sintetizzato la storia del terrorismo islamista dopo l’11 settembre 2001, ricordando che l’Italia, a differenza di molti altri paesi, non ha subito attentati di questa matrice anche se la percezione di pericolo è sempre stata decisamente alta.
I servizi segreti, la magistratura e le forze di polizia stanno evidentemente operando con efficacia puntando in particolare sulla lotta alla radicalizzazione, mentre fra gli italiani è molto più vivo il sentimento di accoglienza originato dalla diffusa cultura cristiana. Rilevante, ha poi sottolineato, è stata l’introduzione, una decina di anni fa, di leggi che in qualche modo sanzionano atteggiamenti terroristici "anticipati" e in genere manifestati attraverso il web. Importante è anche la possibilità di utilizzare lo strumento delle espulsioni, sempre collegato a questi delitti.
a. l.