La storia di Sabrina, pilota non vedente

Dopo l’arrivo all’aviosuperficie locale ha raccontato cosa significa per lei volare e sentire l’aria sotto i piedi

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Volare nel cielo ad occhi chiusi, assaporando emozioni che ti entrano dentro e gustarsi il mondo dall’alto, pur non potendolo osservare. E quello che prova Sabrina Papa, la prima, è tuttora unica, allieva pilota italiana cieca, di origini pugliesi, ma romana d’adozione, ospite alcuni giorni fa, presso l’aviosuperficie di Valle Gaffaro. Uno spazio presieduto da Gaetano D’Andrea impegnato in un’ottima attività nel porre sempre all’attenzione internazionale dei diversi team di volo, l’aviosuperficie codigorese atterrando sulla quale, dopo aver ammirato la straordinaria bellezza del parco del Delta, si potrà scoprirla anche in altri modi. "Il volo non è solo poter osservare il mondo dall’alto - spiega la cinquantadue, che vola da sei anni - ma è galleggiare nel cielo, sentire l’aria che è viva, i movimenti dell’areo e quel senso di libertà che si può solo vivere". Ribadisce che vola in tutta sicurezza per gli altri e sorridendo aggiunge "anche per me, ovviamente" mentre spiega come se l’istruttore mi fa una pressione sul ginocchio destro vuol dire che l’aereo ha l’ala destra più bassa, con un’altra pressione che l’aereo ha il muso giù "e sono io che devo tirarlo su".

Una pressione a sinistra, l’aereo ha l’ala sinistra più bassa "ma sono sempre io - aggiunge - che devo correggere, perché sia nella fase di decollo che di atterraggio i comandi sono nelle mie mani". Ogni volta che cambia velivolo deve memorizzare la disposizione dei comandi. Una passione nata fin da bambina "da allora si è creato un legame fortissimo col cielo e la possibilità di volare". Per raggiungere l’aviosuperficie, decollando da Roma, si è fatta accompagnare da Stefano felici, pilota dell’aviosuperficie Alituscia, a bordo di un Tecnam.

Impegnata presso una società di informatica a Roma, ricorda gli anni passati a studiare per poter prendere il brevetto da pilota, i tanti istruttori coi quali può salire su un velivolo ed anche come stia preparandosi per provare qualche manovrina più divertente "ma sempre - prosegue determinata - nella massima sicurezza. "Da bambina non volevo solo volare, volevo essere l’areo, essere quella cosa che vola accompagnata da quel rumore assordante, fendendo l’aria".

cla. casta.