La visita dei Radicali Allarme Arginone "Troppo affollamento e alto rischio suicidi"

Maura Benvenuti e Vito Laruccia alla casa circondariale per Pasqua "Tagliati i fondi per il personale, i poliziotti sono ridotti a ‘factotum’. Rimane ancora il problema dei detenuti con problemi psichiatrici".

La visita dei Radicali  Allarme Arginone  "Troppo affollamento  e alto rischio suicidi"

La visita dei Radicali Allarme Arginone "Troppo affollamento e alto rischio suicidi"

di Lucia Bianchini

Tante le criticità riscontrate da Maura Benvenuti e Vito Laruccia, esponenti della segretaria nazionale del partito Radicale che il giorno di Pasqua hanno effettuato una visita alla casa circondariale. "Un sovraffollamento come quello attuale non c’è mai stato – racconta Benvenuti –. I detenuti sono in totale 373, contro una capienza regolamentare di 244. Viene però indicata come capienza tollerata quella di 464 persone". A causa dei tagli al personale, "una delle prime manovre del nuovo Governo è stata proprio quella di ridurre i fondi per il personale delle carceri", denuncia Benvenuti. Gli agenti di polizia penitenziaria, aggiunge, si ritrovano ad essere, oltre che in numero ridotto, dei factotum, e a dover affrontare situazioni gravi, come quelle dei malati psichiatrici: "Il nuovo direttore sanitario interno al carcere ha ridotto le terapie, ma questo diventa difficile da gestire per i casi più gravi".

Come sottolinea Laruccia, "in questo carcere gli agenti hanno un’alta umanità verso i detenuti, cosa non scontata, ma non è abbastanza pubblicizzata. Sarebbe bello che potessero raccontare loro stessi dall’interno". "Ci hanno raccontato – prosegue Benvenuti – che c’è un detenuto con sindrome bipolare e ieri gli agenti si sono commossi perché da quando è entrato non lo avevano mai visto così sereno. Un ragazzo malato non dovrebbe essere lì". "Si deve avere gli occhi ovunque anche perché i suicidi sono purtroppo tantissimi – è la denuncia di Laruccia –: nell’ultimo periodo ne hanno salvati almeno sei o sette". Altra richiesta di cui i due esponenti del partito Radicale si sono fatti portavoce è quella di maggiori possibilità di lavoro per i detenuti, per dar loro una motivazione, in modo che abbiano del denaro per ovviare alle proprie necessità, da mandare alla famiglia o a scopo di reinserimento sociale.

"A Ferrara – spiega ancora Benvenuti – manca un inserimento dei detenuti che escono, non c’è collaborazione da parte delle istituzioni, del Comune. Quando una persona esce ha bisogno anche di un dormitorio, mentre cerca una casa o fa domanda di alloggio popolare, non tutti hanno una famiglia da cui tornare. Ma qui nessuno risponde". Particolare è stata la situazione del periodo della pandemia, in cui, come ha illustrato Vito Laruccia, "sono state concesse licenze, permessi, telefonate, ci sono stati detenuti che sono stati in un certo senso ‘riabilitati’, hanno potuto avere più contatti con la famiglia e con l’esterno. Terminato il periodo di emergenza questo non è più stato possibile. Ci sono persone che potrebbero beneficiare di queste occasioni, telefonate o permessi, ma non vengono concessi".

Quella svolta a Ferrara rientra in una serie di visite che il Partito Radicale ha organizzato nelle strutture carcerariel L’idea dello storico leader Marco Pannella era infatti che i detenuti debbano sentire di non essere soli, in particolar modo in occasione delle festività.