Dopo tre anni di intense attività di scavi e ricerche, finanziate grazie al progetto Value, legato al programma europeo Interreg Italia-Croazia, il Comune di Comacchio è riuscito a rilanciare la ricerca archeologica nel suo territorio. Da lunedì scorso l’Università di Bologna, con la cattedra di Etruscologia del Dipartimento di Storia Culture Civiltà coordinata dalla professoressa Elisabetta Govi, è tornata nel sito dell’antica città di Spina per dare avvio alla seconda campagna di scavo. Il team di studenti, dottorandi e assegnisti (nella foto), sotto la direzione scientifica del professor Andrea Gaucci, ha avviato le attività di ricerca nell’area archeologica con una campagna di indagini in concessione, concordate con la Soprintendenza, che dureranno quattro settimane, fino al 29 settembre.
Il gruppo di lavoro conta studenti dell’Università di Bologna e dell’Università Paris 1 Panthéon-Sorbonne, oltre che la collaborazione dei geologi del Cnrs francese e dell’Università di Strasburgo.
Le ricerche saranno condotte nella parte occidentale dell’abitato, a nord del canale collettore Mezzano, e avranno la finalità di raccogliere dati sul paesaggio antico nel quale si sviluppò la città e sul suo sistema di delimitazione. Si tratta di elementi importanti per comprendere l’organizzazione dell’insediamento e le strategie adottate al fine di rispondere alle sfide dell’ambiente circostante.
L’impegno dell’Università di Bologna non si ferma allo scavo, in quanto negli ultimi anni sono stati messi in campo molti metodi di indagine all’avanguardia per ricostruire la città antica, il paesaggio del Delta del Po in quell’epoca e il territorio circostante in un areale di circa trenta chilometri quadrati. Attività che hanno visto la collaborazione di atenei e istituti di ricerca di primo livello nel panorama internazionale, quali appunto il Cnrs francese, ma anche l’Università di Strasburgo e la British School at Rome.
Non è mai mancato inoltre il supporto del Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara, ma anche quello del Comune di Comacchio: lo scavo dell’Università di Bologna posto nell’area archeologica di Spina spalancherà le sue porte al pubblico fra due settimane. L’area sarà infatti visitabile, con apposite guide, nelle giornate di venerdì 22 (dalle 16 alle 18) e sabato 23 settembre (dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18).
È in programma un incontro di presentazione delle attività svolte nel corso della campagna di scavo il prossimo 29 settembre, alle 18, alla Sala polivalente di Palazzo Bellini.
L’attenzione su Spina resta alta dunque, non solo sul campo, ma anche nei più importanti musei italiani. Al Museo archeologico nazionale di Ferrara si sta infatti procedendo al disallestimento della mostra ‘Spina Etrusca. Un grande porto nel Mediterraneo’, mentre alcuni reperti partiranno da Comacchio per una nuova esposizione al Museo nazionale etrusco di Villa Giulia, a Roma.
Il sigillo simbolico della lunga rassegna di mostre ed eventi legati alle celebrazioni del centenario della scoperta di Spina.
Valerio Franzoni