"La vostra grande gioia è di chi torna a casa"

Dopo otto anni il Santuario della Rocca guarisce le ferite del sisma e riapre al culto. Il cardinale Zuppi riflette sull’analogia terremoto-covid

di Laura Guerra

"Oggi la gioia è al massimo. È la gioia di chi torna a casa". Con queste parole, ieri, il cardinale Matteo Maria Zuppi ha aperto la celebrazione per la riapertura del Santuario della Madonna della Rocca, guarito dalle ferite del sisma del 2012. Una messa celebrata nel piazzale della Rocca per permettere ai tanti fedeli di partecipare. Ricca di autorità la platea che oltre alle cariche politiche, ha visto anche la presenza delle associazioni locali, delle Crocerossine di Ferrara, della Cavalleria di Modena e Ferrara, delle Guardie d’onore e cariche militari come il colonnello Ghiretti dello stato maggiore Emilia-Romagna o il tenente colonnello Cristiano Mazzoleni del Comando operazioni Aeree nonché il maggiore Roberto Petroli appena arrivato al comando della Compagnia carabinieri di Cento. "Ed è tanta la gioia dei frati cappuccini che in questi anni sono stati custodi di questo luogo sacro, coinvolgendo in tanti modi la cittadinanza, con iniziative e raccolte fondi come i ‘Cento Mattoni’ per un Santuario. "Tanti modi per tenere vivo questo luogo – aggiunge Zuppi – Maria ci aiuta a guardare il cielo e con l’iniziativa di sabato della benedizione dall’elicottero, avete davvero alzato gli occhi al cielo, con l’emozione di questa immagine che realmente collegava il cielo e la terra e che porterete nel cuore per tanto tempo". Ha poi parlato dell’importanza del Santuario come punto di riferimento. "ll terremoto è stato la distruzione e sappiamo quanto lavoro e amore ha richiesto per poter rimettere in piedi questo luogo. Anche la pandemia è stata un terremoto che ci ha scosso e allontato, portandoci tanta incertezza. Ecco perchè oggi siamo contenti di rientrare nella casa che ci dà tanta speranza. Questa ricostruzione ha visto tanta solidarietà e mi ha colpito vedere quante persone e associazioni provenienti anche da fuori territorio dimostrare che i terremoti e le pandemie si combattono insieme, scoprendo la solidarità e l’aiuto reciproco". La cerimonia si è chiusa con i saluti di padre Ivano Puccetti, il padre provinciale padre Lorenzi Motti, del sindaco Fabrizio Toselli, di Alessandro Battaglia di Ahrcos, dell’’ingegnere Stefano Martinuzzi e di padre Giuseppe De Carlo che era a Cento quando avvenne il sisma e che ha raccontato le prime grandi difficoltà. Poi finalmente le porte del Santuario si sono aperte accogliendo i fedeli dopo la benedizione del cardinale.