L’addio a Cesare Finzi L’ultimo testimone dell’orrore di Auschwitz "La tua memoria vivrà"

La comunità ebraica stretta alla famiglia del medico 93enne scomparso. La commozione del rabbino Caro: "I tuoi racconti nel cuore dei giovani". .

L’addio a Cesare Finzi  L’ultimo testimone   dell’orrore di Auschwitz  "La tua memoria vivrà"

L’addio a Cesare Finzi L’ultimo testimone dell’orrore di Auschwitz "La tua memoria vivrà"

Nel ricordo degli insegnamenti e dei racconti di Cesare Moisè Finzi, ferraresi e faentini si sono stretti ieri alla sua famiglia al cimitero ebraico per dargli l’ultimo saluto. Dopo la preghiera, come da tradizione ebraica, molte persone a lui vicine hanno ricordato Finzi, a partire dal rabbino Luciano Caro: "La perdita di Cesare Finzi è per tutta la comunità motivo di grande turbamento. È stato membro del consiglio d’amministrazione della comunità, portando sempre un contributo di saggezza e moderazione e dimostrando in ogni momento un profondo coinvolgimento. È stato un grande medico, un grande ebreo e un grande uomo, ci sono decine e centinaia di persone che hanno potuto fruire delle sue capacità professionali, mai esibite, e sempre accompagnate da un sentimento di amicizia nei confronti dei pazienti, considerati la cosa più importante. Gli ultimi 50 anni li ha dedicati a testimoniare un periodo drammatico per il popolo ebraico, soprattutto nelle scuole, con parole semplici, che venivano dal cuore ed entravano nel cuore di chi ascoltava".

"Era un grande testimone – sottolinea Fortunato Arbib, presidente della comunità ebraica –, ci ritrovavamo nei suoi racconti, nonostante le situazioni diverse, e quel sentimento che faceva scaturire in noi non lo dimenticherò mai". "Per me è stato un padre, un amico, un maestro – ha raccontato il cardiologo Flaviano Jacopi –. Ci siamo conosciuti nel 1971, quando è arrivato a Faenza e ci ha insegnato la professione, facendo del nostro reparto una delle prime cardiologie della Romagna. Oltre al bravissimo medico voglio ricordare l’amico, che diffondeva nelle scuole la sua storia. Cesare mi ha portato in Israele e per me è stata un’esperienza bellissima, che non dimenticherò. Come diciamo noi cristiani: che la terra ti sia lieve".

A portare il saluto e la vicinanza dell’amministrazione comunale è stato l’assessore Marco Gulinelli: "Cesare Finzi è stato un grande uomo, un giusto, e se è vero che la mancanza rafforza la presenza, il suo insegnamento deve accompagnarci sempre". A lui si è unito Niccolò Bosi, presidente del Consiglio comunale di Faenza: "In questi anni ho avuto l’onore di collaborare con lui, era una di quelle persone che quando la incontravi ti lasciava qualcosa di immensamente profondo. Anche durante la pandemia, la necessità di fare memoria non lo ha fermato e si è buttato a capofitto in incontri virtuali. Oggi siamo più soli, ma continueremo con la stessa energia a fare memoria come ci ha insegnato. Grazie professore". Il ricordo dei figli, Davide e Sara, è quello di un padre "amorevole e generoso, che ci ha sempre supportato in ogni scelta, e che non ha mai fatto mancare la sua benedizione".

"Nonno è stato per me tante cose – ha aggiunto la nipote Alice –. Un bravissimo nonno, un insegnante, ha trasmesso a tante persone il valore della storia e vorrebbe che noi portassimo il suo ricordo. Aveva un animo innocente e spensierato come hanno i bambini".

Lucia Bianchini