Ferrara, donna rientra a casa e sorprende i ladri

Raid in via Bartoli, i banditi acrobati sono fuggiti saltando dalla finestra. "Si erano chiusi dentro la camera da letto".

La casa a soqquadro

La casa a soqquadro

Ferrara, 20 aprile 2018 - La madre fuori a cena e il figlio a vedere la Spal. Un’occasione d’oro per i ladri acrobati che, dopo essersi arrampicati sul balcone di una casa di via Bartoli, sono fuggiti saltando dalla finestra un’istante prima di essere colti con le mani nel sacco. Un furto che ha lasciato sconcertato e amareggiato il padrone di casa, l’avvocato Francesco Mantovani. «È una delle sensazioni più brutte che abbia mai provato – sbotta –. Non avere nemmeno la libertà di allontanarsi per qualche ora da casa propria. E il peggio è che credo mi abbiano tenuto d’occhio e seguito. Per quanto tempo dovremo ancora sopportare tutto questo?».

Ma facciamo un passo indietro. Tutto comincia nella serata di mercoledì. La maggior parte di ferraresi ha cuore e mente fissi sullo stadio Mazza, dove i biancazzurri se la vedono col Chievo. Ma c’è qualcuno che ha gli occhi puntati altrove. I ladri non se ne lasciano scappare una e sembrano sapere bene dove e quando colpire. Sanno, ad esempio, che in quel momento la casa di via Bartoli è vuota. Attraversano il cortile di un vicino, entrano nella proprietà di Mantovani e, con la destrezza di un felino, si arrampicano fino al primo piano, dove si trova l’unica finestra senza inferriate.

Con l'aiuto di un ferro del mestiere, la forzano e scivolano all’interno. Iniziano a rovistare ovunque, mettendo a soqquadro ogni angolo della casa in cerca di denaro o preziosi. Sono le 23 quando la madre del legale rientra a casa. In quel momento però, i ladri sono ancora dentro. Al primo piano è tutto a posto. Ma, arrivata al piano di sopra, la donna si accorge che qualcosa non va. La stanza del figlio è sottosopra mentre la sua camera è chiusa a chiave. «Sulle prime mia madre pensava che fossi stato io a rovesciare tutto, perché sto traslocando – aggiunge Mantovani –. Mi ha telefonato e io le ho detto di uscire subito e chiamare la polizia». Lei ubbidisce e scende in strada.

Nel frattempo i malviventi, per non farsi trovare, si chiudono a chiave in camera. Ma il tempo stringe e devono trovare una via di fuga. Per loro c’è una sola possibilità: il grande balzo. E così fanno. Con la stessa agilità con cui sono entrati, saltano dalla finestra e si dileguano nella notte senza lasciare tracce. Quando l’avvocato torna a casa non può che iniziare la conta dei danni. All’appello mancano alcune catenine, un passaporto e un po’ di contanti. «Avevano già provato a entrare un’altra volta – racconta –. Ci hanno preso di mira. Ed è andata bene che non hanno fatto del male a mia madre. Ormai non ci si sente più sicuri di nulla».