Lavori per venti milioni di euro "Il cantiere durerà almeno due anni"

Incertezza sui tempi di realizzazione. Il direttore generale Galvan: "Renderemo l’edificio a prova di terremoto"

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di Federico Di Bisceglie

Il destino di palazzo Renata di Francia è imprigionato nei gangli della burocrazia. Ma dalla Regione assicurano il "massimo impegno" per sbloccare la situazione. E la visita dell’assessore regionale al Bilancio Paolo Calvano, ieri mattina, è senz’altro un segnale che si muove in questa direzione. Giuseppe Galvan, il direttore generale dell’ateneo, tende le orecchie. È lui che da anni sta seguendo l’iter per la presentazione del progetto di restauro. Un po’ di storia. "Già nel 2015 – così il direttore generale – abbiamo affidato il primo progetto. Poi, siamo approdati all’esecutivo nel 2019. Un lavoro che quantificava il recupero della struttura in circa 20 milioni di euro". Da allora, è una storia di rimpalli e richieste di integrazione. Ad ogni modo, recuperare un manufatto come quello del ’Quadrilatero di Savonarola’, è tutt’altro che semplice. "Ci sono da fare interventi di diversa natura – precisa Galvan – : prima di tutto occorrerà provvedere a un recupero della struttura da un punto di vista ’statico’. Servirà portare l’indice di vulnerabilità sismica al 60%, in modo tale da renderlo nuovamente fruibile e accessibile". Il vero rebus rimane quello del cantiere e, soprattutto sui tempi di realizzazione. Su quest’ultimo aspetto il direttore generale dell’università estense preferisce non esporsi. Mentre sull’intervento di recupero è chiaro: "Si tratterà di un intervento complesso – incalza – che consterà di almeno due anni pieni di lavoro". Ma a incognite si aggiungono altre incognite E, in questo senso, non è secondaria l’incertezza legata "all’assegnazione dei lavori attraverso le gare d’appalto".

Il commissario delegato per la ricostruzione dell’Emilia-Romagna, Enrico Cocchi scruta le crepe in profondità. "Questo è senz’altro uno dei palazzi più prestigiosi dell’ateneo – spiega – . Tuttavia, dalla ricognizione, abbiamo constatato problemi evidenti, di natura strutturale, che dovranno essere risolti. Una parte degli interventi saranno senz’altro dedicati al consolidamento strutturale del palazzo Renata di Francia. Ma ce ne saranno altri, altrettanto consistenti, che dovranno essere interamente dedicati a un restauro vero e proprio". La grandezza e il pregio del palazzo rendono il cantiere più delicato, nel complesso. "è un edificio di circa ventiduemila metri quadrati – riprende Galvan – e, il fatto che abbia al suo interno affreschi ed elementi architettonici di pregio, ci porta a pensare che, almeno un terzo della spesa sarà dedicata proprio al restauro". Per quanto riguarda la spesa, appunto, il recupero del palazzo è compreso nei 44 milioni di euro dei fondi della ricostruzione post sisma. Al manufatto, nel quale comunque non verranno previsti spazi per la didattica, saranno destinati circa venti milioni di euro, come detto in premessa. Gli spazi per gli studenti saranno invece a palazzo Tassoni-Mirogli. Edificio nel quale, a lavori finiti, verranno ricavati circa 800 posti per gli studenti.