Ferrara, lavori al ponte sul Po. Per studenti e lavoratori sarà un’odissea

I mezzi pubblici passeranno per l’autostrada. Chiesto contributo all’Anas

I prossimi lavori al ponte sul Po creeranno grossi problemi a lavoratori e studenti (foto Bp)

I prossimi lavori al ponte sul Po creeranno grossi problemi a lavoratori e studenti (foto Bp)

Ferrara, 21 marzo 2018 - Si annuncia una fine di anno scolastico tribolata, per centinaia di studenti provenienti dal vicino Polesine; e mesi di disagi per tanti lavoratori, provenienti dalle zone di Castelmassa, Stienta, Ficarolo, oltre che da Occhiobello e Santa Maria Maddalena (dove peraltro risiedono migliaia di ferraresi), che lavorano in città, specie al petrolchimico. L’annunciato cantiere del ponte sul Po a Pontelagoscuro (dal prossimo 18 maggio), stravolgerà infatti i servizi di trasporto pubblico.

Comunque verranno organizzati i lavori (con una sola corsia alternata, o con la chiusura completa) gli autobus, così come i mezzi pesanti, non potranno infatti transitare. Tper, per quanto riguarda la linea urbana 11 – che a Occhiobello ha corse in partenza e arrivo – ha già annunciato lo sdoppiamento del servizio; le corse in partenza dal capolinea di Pontelagoscuro non subiranno variazioni. Quella invece attestata a Occhiobello, fungerà solo da navetta: percorrerà l’autostrada e si fermerà alla stazione ferroviaria.

Disagi molto più pesanti, come detto, per studenti e lavoratori che quotidianamente utilizzano le corse extraurbane della società Garbellini: sono complessivamente 48 i bus che ogni giorno attraversano il ponte sul Po, collegando Ferrara con Rovigo e Castelmassa (si aggiungono anche le corse della linea Badia-Trecenta-Ferrara esercitate da Bus Italia). Al momento, così come per il Comune di Ferrara, Anas e Autostrade non hanno fatto chiarezza sulle modalità di effettuazione del cantiere, e sulla possibilità di transitare gratuitamente sulla A13, dal casello di Occhiobello a Ferrara Nord. In ogni caso, poiché per i mezzi di trasporto questa deviazione sarà obbligata, alla Garbellini hanno già stimato un aumento di percorrenze di quasi 200 chilometri in più al giorno, e si ipotizza una mezza rivoluzione per turni e orari. Basti pensare alla corsa principale del mattino, in arrivo a Ferrara alle 7,20, che trasporta il maggior numero di studenti e lavoratori, e che richiede tra l’altro l’impiego supplementare di bus.

L’allungamento del tragitto e, inevitabilmente, il ritardo dell’orario di arrivo (che slitterà, spiegano alla Garbellini, di almeno 15 minuti), rischia di comportare problemi d’ingresso a scuola e nelle aziende. Una situazione che pare senza alternative dal punto di vista organizzativo, ma per la quale la Garbellini, così come Tper, i Comuni e le Province, non chiedono solo chiarezza sulla tempistica del cantiere, ma anche una compartecipazione economica all’Anas: non solo con la detariffazione del transito in autostrada, ma con un contributo per il maggior numero di chilometri che i bus, urbani ed extraurbani, dovranno effettuare. La Provincia di Rovigo ha già avviato un censimento, tra i Comuni polesani, per capire quanti sono gli abbonati al servizio di trasporto pubblico. Forse in vista di possibili agevolazioni (se non addirittura l’esenzione dal pagamento) per chi subirà disagi durante lo svolgimento dei lavori sul ponte.