"Le aziende sanitarie riducano ricoveri e interventi programmati"

Lettera della Regione alla Calamai e alla Bardasi: ora si studia il possibile stop delle attività. Intanto i contagi crescono: dal 1° marzo ben 1127 nuovi positivi. E lo spettro ’zona rossa’ si rinforza

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di Stefano Lolli

FERRARA

"Ciascuna Azienda sanitaria procederà con la sospensione dei ricoveri procrastinabili, salvaguardando le urgenze e gli interventi per patologia oncologica prioritari". E’ stata trasmessa anche alle direttrici Monica Calamai e Paola Bardasi, la stringata nota con cui la Regione, a firma della dirigente alla Sanità Kyriakoula Petrapulacos, annuncia la sospensione – ormai ineludibile – delle attività programmate, anche per quanto riguarda le attività libero professionali. Il recepimento non è automatico, ma già di fatto l’Azienda Usl si sta muovendo con il raddoppio – presso l’ospedale del Delta di Lagosanto – della terapia intensiva, che dovrebbe passare a brevissimo da 5 a 10 posti letto. Per quanto riguarda invece Cona, non c’è ancora formalmente lo stop, anche se i dati parlano chiaro: ormai dalla fine della scorsa settimana i 23 posti nei due reparti di terapia intensiva (il primo da 15 posti, il secondo da 8) sono stabilmente esauriti.

La pressione sulla rete ospedaliera si fa dunque massiccia, e Ferrara fatica a mantenere la barra della tranquillità, in mezzo a vascelli come Bologna, Modena e ora anche la Romagna che navigano in acque tempestose. Tanto più che l’incidenza dei contagi – e il conseguente accesso di casi Covid al pronto soccorso – da giorni è allarmante: basti pensare che dal 1° al 7 marzo sono stati registrati in provincia ben 1127 nuovi casi di positività (126 dei quali nelle scuole), mentre le indagini epidemiologiche sono state 4.096 (805 negli istituti scolastici, dalle materne alle superiori). E questi sono solo alcuni dei dati che entreranno nella relazione che le direttrici delle aziende sanitarie ferraresi sottoporranno al vaglio della Regione, forse già a ore; un altro elemento che spicca è il numero dei pazienti positivi oggi a domicilio, ben 2100, con un aumento anche in questo caso nettissimo nelle ultime due settimane. Il che sta imponendo un super lavoro anche alle Usca, le unità sanitarie di continuità assistenziale.

Di fronte a questa situazione, quanto è presumibile che Ferrara non scivoli in ’zona rossa’ già questa settimana? A decidere sarà ovviamente il presidente della Regione Stefano Bonaccini, ma anche il sindaco Alan Fabbri sarà chiamato – sulla scorta dei dati appena citati – ad avere voce in capitolo. Ieri i nuovi contagiati sono stati 176: spicca ancora il dato di Cento (40 nuovi contagiati, a fronte dei 50 registrati in città nelle ultime ventiquattro ore), cui va aggiunto quello eloquente di Terre del Reno, dove nelle ultime 24 ore si sono registrati 13 nuovi positivi, un numero elevato se si considera il rapporto con la popolazione. Di questi nuovi contagiati, 131 sono asintomatici; l’incidenza tuttavia resta molto elevata (poco sotto quota 300 per 100mila abitanti), e quel che è peggio gli esperti considerano che la tendenza, se non saranno introdotte misure significative, arriverà al picco fra il 20 e il 21 marzo.