Le idee e le perplessità dei ferraresi: "Incredibile, sarà un duro colpo"

I pareri sulle dimissioni di Mario Draghi. Quasi tutti andranno a votare, anche se non sanno ancora per quale schieramento

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di Matilde Gravili

In tanti ieri mattina, passeggiando per il centro, parlottavano a bassa voce degli eventi accaduti in Senato la sera prima. Chi lo faceva con gli amici incontrati per strada, chi con l’edicolante di fiducia e chi davanti a un caffè. L’effimera fiducia data al governo Draghi e la sua conseguente caduta, ha scosso gli animi dei ferraresi, che faticano a credere a quello che è successo a Roma e sono incerti sui nuovi scenari politici che si apriranno nei prossimi giorni.

"Non ci posso credere, quello che è stato fatto è una vergogna. Con una mossa del genere crei un disastro, non solo per l’Italia ma per il mondo. E questo disastro si vedrà sotto tutti gli aspetti: economico, politico, sociale", afferma con durezza Nadia N., che dice di essere "arrabbiatissima per il brutto spettacolo in Senato".

"Questi politici non valgono niente, sinceramente non so per chi votare. Ci andrò comunque, ma non sono molto tranquillo e non ho le idee molto chiare. La mia linea è un po’ a sinistra ma, ora come ora, non mi fido più di nessuno", dice sconsolato Andrea Zappaterra in piazza Trento e Trieste, dove spesso si riunisce con gli amici per parlare di tutto, anche di politica. Gli fa eco, appunto, il suo amico ed ex collega di lavoro Vincenzo Volpe: "Non so, volevo votare il Movimento 5 Stelle, ma ora non so più niente...".

In molti, quindi, si recheranno comunque alle urne nonostante l’indecisione. Ma c’è chi non si sente rappresentato da una classe politica sempre più incerta e che dunque non si presenterà alle elezioni: "Io non andrò a votare, mi sembra che ci sia un po’ di confusione – afferma Davide Musiero –. Non so chi mi rappresenti, è quello il problema. Secondo me, con Draghi, nella gente c’era un piccolo spiraglio di fiducia, adesso che se ne va non si sa cosa si possa sperare: non c’è una persona che può tenere il confronto con una figura del genere".

Pochi, dunque, i ferraresi schierati contro il premier uscente, eccezion fatta per Lorenzo Bianchini: "Draghi per me ha sbagliato mestiere, lui è bravo in qualsiasi altra carica che ha ricoperto, però in politica non è venuto incontro a nessuno. In una situazione così delicata ha perso le staffe perché, appunto, non è un politico. Per quello che ho visto in Senato dico solo una cosa: ti pagano per rimanere lì, al massimo ti astieni, ma non vai via. Stai lì a metterci la faccia. Andare via è un brutto gesto nei confronti degli italiani".

L’ultima voce è quella di Angela Garbini, che si destreggia in una lucida analisi: "Capisco che Draghi non ne potesse più, che fosse stanco di quella pantomima. Ha fatto in modo che, chi ha iniziato questa crisi, scavasse la fossa al Paese e a loro stessi. Perché sono certa che, alle prossime elezioni, chi è così convinto di aver fatto un gran colpo avrà invece delle ’belle’ sorprese. I 5S e la Lega sono artefici del loro destino. Draghi si è limitato a non lanciare loro il salvagente e non salvarli, ma è giusto: non sono più bambini".