
Un’immagine. di Mc Donald’s
Ottanta storie di impresa, ottanta occasioni per ripercorrere la storia del territorio. Negli ottant’anni di attività di Confcommercio nazionale e di quella ferrarese che è nata nel febbraio dell’anno successivo.
Marco Amelio, presidente provinciale di Confcommercio. Come nasce questo progetto? "È un modo originale per raccontare ciò che è stata, ma anche ciò che è Confcommercio a livello nazionale e soprattutto per questo territorio. Le nostre aziende hanno rappresentato e rappresentano un presidio, anche in termini di vivibilità delle comunità in cui sono inserite. Un valore che va al di là di quello economico, ma che diventa anche sociale".
Su quali settori vi siete concentrati in particolare in questo lungo racconto? "In realtà, proprio in ossequio alla trasversalità della nostra associazione, abbiamo voluto raccogliere testimonianze, le più disparate. Tutti comparti che trovano la loro naturale sintesi nella sottoscrizione del contratto nazionale di lavoro del commercio. Fra l’altro, non solo saremo trasversali nei settori ma racconteremo il territorio nel suo complesso: dall’Alto al Basso ferrarese passando per il capoluogo".
In particolare a quali comparti ha deciso di allargarsi l’associazione negli anni? "Il settore della cultura è diventato molto importante per il sistema Confcommercio sia a livello nazionale che a livello territoriale. Accanto a quello sono anche cresciuti i settori dello Sport e delle libere professioni che non hanno un ordine di appartenenza. Da ultimo, ci stiamo confrontando con il mondo degli influencer".
In che modo verranno veicolati questi contenuti? "Le storie delle nostre imprese prenderanno diverse direzioni: dalla carta stampata ai social, passando per interviste fatte direttamente agli imprenditori in modo tale che la testimonianza sia più diretta e vera possibile. In questo, devo dire che ha avuto un ruolo centrale il responsabile del progetto, Davide Urban (direttore generale di Confcommercio Ferrara)".
Ci sarà un momento celebrativo per raccontare questo lungo viaggio fra 2025 e 2026? "Certo. Stiamo programmando un grande evento che si terrà nel febbraio 2026 per raccontare tutto quello che è stato fatto. L’ulteriore occasione per tenere alta l’attenzione su alcuni dei temi a noi molto cari. Le luci delle vetrine non si possono spegnere. Perché da quelle luci passa una parte significativa della vita delle comunità cittadine".