L’eresia di Berlinguer, il pensiero e l’azione del leader comunista

Un dialogo tra Fabrizio Barca, Fiorenzo Baratelli e la segretaria della Cgil Veronica Tagliati. Eredità e prospettive della sinistra

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Domani alle 17 (nella sala conferenze della Cgil, piazza Verdi 5, al primo piano) si terrà l’iniziativa pubblica dal titolo ‘L’eresia di Enrico Berlinguer’. Dialogano Fabrizio Barca (coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità) e Fiorenzo Baratelli (Istituto Gramsci). Modera Veronica Tagliati, segretaria Cgil di Ferrara.

Partendo da un testo scritto da Luciano Barca, uno dei più stretti collaboratori di Berlinguer (‘L’eresia di Berlinguer’ Edizioni Sisifo 1992), il dialogo cercherà di considerare il valore dell’eredità del pensiero e dell’azione di Berlinguer e i nodi che restarono da sciogliere dopo la sua morte. L’iniziativa sarà un’occasione per coinvolgere nel confronto anche i presenti vista la rilevanza del momento politico che sta vivendo la sinistra di oggi, tra crisi profonda e volontà di ricostruzione di una nuova identità culturale, programmatica e organizzativa.

I cambiamenti incessanti che avvengono ogni giorno nel mondo e nei singoli paesi rendono attuale il metodo che Berlinguer praticò nei momenti più impegnativi delle innovazioni che promosse durante la sua leadership nel Pci: innovare senza tagliare le proprie radici. In diverse occasioni Berlinguer amava citare una frase di Mitterrand: "Tagliare le proprie radici pensando di fiorire meglio può essere solo il gesto di un idiota". Non ci può essere inventiva, fantasia, creazione del nuovo se si incomincia a seppellire se stessi. Ecco perché è importante per la sinistra tornare a riflettere sull’operato dei suoi leader migliori per verificare se la loro ovvia inattualità non contenga ancora qualcosa di attuale.