"L’impronta di sangue sul lavandino è da deposito"

Ulteriore confronto tra i consulenti sulla traccia lasciata da Saveri nel bagno. Prossima udienza il 5 luglio

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L’udienza di ieri al processo per la morte di Rossella Placati, barbaramente uccisa il 22 febbraio dello scorso anno, nella sua casa di Borgo San Giovanni a Bondeno, si è aperta con il confronto, chiesto e ottenuto dagli avvocati della difesa, Pasquale Longobucco e Alessandra Palma, tra il loro consulente Oscar Vizzoni e il consulente della procura Alessandro Dessì.

In discussione l’impronta di materiale biologico misto a sangue, così pare, della mano di Saveri trovata nel lavandino del bagno. Un’impronta che è stato stabilito ieri al termine della deposizione di entrambi i consulenti, è da deposito, cioè Saveri l’ha lasciata avendo già le mani sporche di sangue o materiale biologico, ma non è possibile stabilire se sia anche da trasporto, cioè se Saveri si sia macchiata con il sangue della vittima toccandola direttamente, oppure se si sia potuto sporcare la mano con una goccia già presente sul lavandino. Si tornerà in aula il 5 luglio prossimo, con l’ultima udienza prima della pausa estiva, con la deposizione di tutti i medici legali che si sono interessati di questo efferato delitto.

c.r.