Le Valli di Comacchio stanno affrontando una situazione preoccupante. In queste settimane, infatti, si sta registrando un anormale innalzamento dei livelli idrici, per via delle eccezionali e abbondanti precipitazioni piovose che hanno interessato la regione Emilia-Romagna. Cinquanta sono i centimetri di acqua che, dal mese di luglio ad oggi, si sono accumulati: un innalzamento che determina un inevitabile aumento dell’erosione dei dossi e argini, e problemi di conservazione della vegetazione e degli uccelli acquatici. Come riportato dall’Ente Parco Delta del Po Emilia-Romagna, l’attuale sistema idraulico delle Valli di Comacchio, progettato attorno alla metà del secolo scorso, non è più adeguato a garantire una buona gestione, a causa degli attuali effetti dei mutamenti climatici. "Sino ad oggi – afferma il direttore dell’Ente Parco, Massimiliano Costa – è stato praticamente impossibile scaricare acqua in mare, considerando che naturalmente le basse maree si concentrano nei primi tre o quattro mesi dell’anno. Solo in questi giorni, stiamo riuscendo a scaricare un po’ d’acqua". Ma il livello resta ancora molto alto ed è stato già avviato un ragionamento sul futuro del sito naturalistico che accoglie importanti elementi di biodiversità.
"A fronte del ritmo con cui si alza il mare, delle eccezionali precipitazioni dovuti ai mutamenti climatici, e il fenomeno della subsidenza, sarà necessario capire quali soluzioni mettere in campo, anche di carattere tecnologico – prosegue il direttore Costa -. Ma è necessario capire quale aspetto si vuole che le valli assumano. Se ne è parlato anche nell’ambito del Comitato tecnico-scientifico. Se la scelta è quella che l’acqua rimanga ad un massimo di 10 centimetri sul livello del mare, come stabilito dalla Regione, è necessario intervenire con sistemi artificiali". Occorre, dunque, un ragionamento che coinvolga diversi enti e sensibilità, perché come ricorda il direttore dell’Ente Parco, vi sono elementi che non toccano esclusivamente gli aspetti naturalistici, ma anche la comunità per cui le Valli hanno una forte valenza identitaria. Per capire quali strategie possono essere attuate per adattare i luoghi agli effetti dei mutamenti climatici, ha preso il via anche il progetto interreg Inaco, coordinato dal Cnr-Isac - Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (Italia) e di cui l’Ente Parco è partner: "Quella delle Valli di Comacchio sarà tra le aree analizzate – conclude Massimiliano Costa –. In questo contesto si prevede la condivisione di strategie, elaborazione di piani di gestione del rischio per i siti e anche lo sviluppo di soluzioni innovative. Da questa analisi, contiamo possano uscire utili indicazioni per la progettazione di un sistema idraulico efficace".
Valerio Franzoni