
Una scritta, poi rimossa, è apparsa davanti al circolo di piazzetta San Nicolò. L’assessore Coletti: "Queste azioni non rientrano nella logica del dialogo".
Prima imbrattato, poi ripulito. La scritta con la vernice rossa, proprio davanti alla sede dell’Arci Bolognesi indicava, probabilmente, il sentimento di qualcuno che tuttavia non ha voluto firmarsi se non con il disegno della falce e del martello. "Partecipa, organizzati, lotta". Non era esattamente questo lo spirito che, negli intendimenti delle parti coinvolte, doveva animare il dibattito attorno all’annoso tema del rinnovo della concessione.
Da tempo, infatti, la sede di piazzetta San Nicolò è al centro di un acceso dibattito fra l’amministrazione comunale (che è proprietaria degli immobili in cui ha sede il circolo) e Arci. Sono tanti i nodi ancora da sciogliere, che si articolano su più livelli. Uno più strettamente amministrativo/burocratico mentre l’altro più ‘sociale’. Il primo è legato alla scadenza della concessione, sulla quale è in corso un ragionamento fra gli uffici comunali e i ‘gestori’ del circolo ricreativo.
D’altra parte, è in corso un’interlocuzione con i residenti. Molti dei quali, già qualche tempo fa, si sono fatti promotori di un esposto attraverso il quale vengono denunciati diversi episodi di disturbo della quiete pubblica in particolare nelle ore notturne. In questo senso, nei giorni scorsi, è stata organizzata una cena con residenti e frequentatori del circolo per trovare un punto di sintesi.
Tuttavia, il dossier legato alla sede – così come gli altri – dal Csv ai Cittadini del Mondo, è ancora aperto sulla scrivania dell’assessore al Patrimonio, Cristina Coletti. "Il nostro auspicio – dichiara l’assessore – è che le scritte apparse sul muro di fronte all’edificio e già prontamente rimosse non siano riconducibili alla vicenda della sede del Bolognesi. L’amministrazione ha a più riprese dimostrato la propria disponibilità al dialogo civile. Imbrattare i muri non rientra in questa logica e non fa il bene di nessuno".