
di Federico Di Bisceglie
La storia suona in città. "Ciao Ferrara", poi le prime note di No Surrender suonate alle 19.50 Bruce Springsteen regala le emozioni salendo sul palco. Il suo pubblico lo acclama, è in visibilio. Cambia chitarra, tra una canzone e l’altra ma senza mai smettere di suonare. La E Street Band segue il suo condottiero. Bastano un pugno di brani (Ghosts, The promise land) e il pubblico si infiamma letteralmente. Un sogno vissuto a occhi aperti, con lui. Durante Mary’s Place il suono graffiante degli ottoni incornicia qualcosa che sa già di epocale. "Non sembra neanche di essere a Ferrara", dicono i ferraresi. "E’ tutto perfetto", sostengono i fan di Bruce schierati fin dalle prime ore del mattino al Parco Urbano. C’è gente che viene da tutta Italia, da tutto il mondo. La ‘vetrina’ e l’impatto sono pazzeschi. L’aria si è già iniziata a scaldare con le prime note sgorgate dalla sei corde di Sam Fender. Ma l’arrivo della leggenda lascia sempre il segno. Indelebile. E’ un crescendo, una canzone dopo l’altra. La magia raggiunge l’apice quando si scorrono i volti delle persone che intonano assieme le melodie impresse nella memoria. Teenager, uomini e donne più maturi. I cori hanno il sapore del mito che riecheggia tra le generazioni.
"E’ straordinario", commenta una ragazza appena sedicenne scesa coi genitori da Pordenone. In effetti per gli appassionati di Bruce (ma non solo), sarebbe stato difficile chiedere di meglio. Le presenze alle 19.30 erano 39.865, con un’affluenza in aumento, per arrivare a circa il 95% del venduto entro le ore 19.45. La stima finale parlerà di oltre 45mila persone. Ma torniamo a Bruce. La sua Fender suona sulle note della storia. Con Out in the street , Born in the Usa, Born to run tutti cantano, ballano, si sostengono. Il grido è "Ferraraaaaa". Si alzano le mani al cielo. Si salta, anche se ci si infanga un po’ le scarpe. E’ un incantesimo troppo perfetto: "Ce l’abbiamo fatto", dice qualcuno dell’organizzazione.
Parte Don’t play that song, poi Kitty’s back. Bruce è infaticabile. La sua voce accarezza e morde. Tantissime, però, le parti affidate alla Band che lo accompagna. Spuntano, tra i fan, i proverbiali cartelli con i titoli delle canzoni. Il Boss con la sua gente ci sa fare. Scende dal palco, si protende verso di loro. Li asseconda con lo sguardo e lasciando spazio per la loro voce nei ritornelli più celebri. Arriva una sorpresa: Because the Night di Patty Smith. E’ il tripudio. Il momento di commozione arriva quando Bruce interrompe la musica. Parla del suo amico George, scomparso per un male incurabile. Il componente della vecchia band. Last Man Standing. Sguardo al cielo, le note regalano la speranza del domani. Il messaggio che arriva dal palco è "vivere ogni momento di ogni giorno". Al crepuscolo, Ferrara è al centro del mondo.