Lo spirito delle feste unisce i sindaci "Addobbi e alberi. Ma al risparmio"

Da Comacchio a Cento, dopo una serie d’incontri i primi cittadini decidono di rispettare la tradizione "Con le strade e le piazze al buio sarebbe un periodo amaro. Useremo sistemi a basso consumo"

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di Mario Bovenzi

Luminarie sì. Ma con un occhio al risparmio. Questa la linea comune dei sindaci della nostra provincia che, al termine di una serie d’incontri che avevano come tema rincari e bilanci, hanno deciso di siglare una sorta di ’manifesto’ sul Natale. Una linea comune durante la quale ha prevalso il desiderio di regalare ai cittadini l’atmosfera della festa senza però calcare la mano sui conti dei municipi già sotto pressione da mesi per il boom dei costi delle bollette di luce e gas. "Spegnere il Natale sarebbe stata una decisione impopolare", sintetizza lo spirito di questa scelta Pierluigi Negri, sindaco di Comacchio. "Tra l’altro – prosegue – il risparmio per le casse dei comuni tagliando su questa voce sarebbe stato ben poca cosa rispetto a capitoli di spesa molto più drammatici". Morale, le lucette che portano gioia nelle strade e piazze dei paesi verranno puntualmente accese. Così come verranno allestiti gli alberi di Natale. Senza esagerare nella spesa. Una prima mossa per risparmiare sarà la data. I sindaci faranno scattare l’interruttore l’8 dicembre, non un minuto prima. Spiega Alice Zanardi, primo cittadino di Codigoro: "Gli altri anni, anche per una richiesta dei commercianti, l’accensione veniva programmata già il primo dicembre". Insomma è stata spostata un po’ in avanti l’aria della festa. Anche se Zanardi precisa che ancora l’argomento non è stato discusso nella sua giunta. Nulla di deciso quindi, la linea comune sembra comunque già tracciata. Un altro passo nel segno del risparmio arriva dalla tecnologia, in una parola, dai led. "Le luci saranno a basso consumo ma ci saranno. Io non ho alcuna intenzione di lasciare il paese al buio per Natale", promette Simone Saletti (Bondeno). Non mancheranno gli alberi a Bondeno e in tutte le frazioni. "Un sacrificio non così forte per il bilancio – interviene Elena Rossi, dal suo ufficio nel municipio di Ostellato –, in genere per le luminarie spendiamo sui 10mila euro. Magari ci sarà qualche lucetta in meno, saremo insomma un po’ più parsimoniosi. Del resto visti i tempi che corrono è doveroso essere attenti ai conti, lo dobbiamo ai nostri cittadini". Sarà un Natale di festa anche a Cento. Dice il primo cittadino Edoardo Accorsi: "Non possiamo oscurare il Natale, deve essere un periodo di serenità per i cittadini". Soprattutto adesso, tra i riflessi della guerra in Ucraina. Luci accese quindi, anche se si sta già pensando di ’tagliare’ sulle fasce orarie. "E’ uno spreco tenere accese le luminarie alle tre e alle quattro del mattino, se ci sarà da risparmiare interverremo nelle ore durante le quali le vie sono deserte". Non ha dubbi che sia la scelta giusta Dario Bernardi, al timone del comune di Portomaggiore. "Accendiamo per dare un senso di famiglia, di comunità". Del resto non si tratta di un costo stratosferico a fronte soprattutto dello scenario, costellato di stangate che fanno tremare i bilanci. Anche a Portomaggiore la spesa si aggira sui 10mila euro. Gianni Michele Padovani, sindaco di Mesola e presidente della Provincia, si dice soddisfatto: "Su questo argomento, che sta a cuore a tutti, c’è stata grande unità". Magia del Natale.