"L’obiezione di coscienza venga rispettata sempre"

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Gentile lettrice, non voglio entrare nel merito della polemica politica sorta nei giorni scorsi tra i sindacati e il Comune di Ferrara sul caso del vigile obiettore di coscienza per due motivi: 1) non mi interessa parteggiare per l’una o per l’altra parte su materie così sensibili; 2) l’obiezione di coscienza ha assunto la natura di vero e proprio diritto soggettivo del cittadino, per cui si tratta di una materia estremamente delicata, che sottrarrei volentieri alle beghe da pollaio della politica di casa nostra. Dalla natura di diritto soggettivo dell’obiezione di coscienza, confermata anche dall’orientamento giurisprudenziale formatosi in materia, discende tra l’altro che la rinuncia a tale status rappresenta l’esercizio di un diritto. Anche allargando la sfera al campo medico, come lei suggerisce, il concetto di obiezione di coscienza è poi di difficile definizione poiché "attiene sia al diritto, sia alla politica, sia all’etica" e, in considerazione della sua multidimensionale articolazione, è piuttosto complesso delineare una enunciazione univoca del suo significato. In linea di principio però sono d’accordo con lei: l’obiezione di coscienza va rispettata sempre e in ogni campo. Per quanto riguarda la dotazione di armi ai vigili urbani, non conosco i dettagli del regolamento della Polizia locale di Bologna ma ormai sono molti i Comuni, anche governati dalla sinistra, che hanno approvato questa opzione.