Lodi: "Attivista Pd multato per un festino" Lui: "Nessun verbale contro di me". E querela

Un controllo in un’abitazione, e una spifferata ai giornali, scatena una guerra sui social. Che ora approda sul tavolo del questore

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di Federico Malavasi

Un controllo in un’abitazione la sera di Pasqua, uno scambio di post al vetriolo sui social e, infine, l’affondo a suon di querele. Sono i contorni di una vicenda cominciata domenica in un appartamento del centro e proseguita in rete. Al centro c’è Diego Marescotti, 36 anni, attivista vicino al Pd, e noto per i suoi post di critica all’amministrazione pubblicati su Facebook. La sera di Pasqua Marescotti è a casa di una coppia di amici, in via del Pavone. Con lui, come spiega lo stesso 36enne nella querela depositata ieri, c’è una seconda coppia di amici.

Il gruppo si trova sulla terrazza dell’abitazione quando, alle 20.30, bussa alla porta una pattuglia della polizia locale, forse allertata da qualcuno che aveva sentito la musica arrivare dalla terrazza. Gli agenti entrano e procedono ai controlli sul rispetto delle norme Covid. Da qui, si dipanano due versioni divergenti. Quella di Marescotti racconta dell’identificazione dei presenti da parte dei vigili, i quali avrebbero chiesto di abbassare la musica e si sarebbero raccomandati di far ritorno ognuno a casa propria entro le 22, l’ora del coprifuoco. Augurando a tutti buona Pasqua, spiega l’attivista, sarebbero usciti "senza che venisse contestata alcuna violazione". L’altra versione è quella diffusa martedì dall’ufficio stampa del Comune in un comunicato in cui si traccia il bilancio dei controlli degli ultimi giorni. Uno di questi riguarda proprio la casa di via del Pavone. "È costata cara la festa organizzata in un appartamento in via Pavone – si legge nella nota -, dove tre giovani uomini e due ragazze ferraresi, incuranti delle restrizioni Covid, condividevano l’ospitalità serale del proprietario di casa. La pattuglia intervenuta ha proceduto a identificare e sanzionare tutti i partecipanti alla serata". La vera polemica scoppia però il giorno dopo.

La mattina successiva, su alcuni quotidiani nazionali la notizia dell’attività dei vigili viene riportata con l’aggiunta di nome e foto di uno dei presenti, Marescotti appunto. Un dettaglio, va chiarito, fino a quel momento non emerso pubblicamente. "Bacchetta Sgarbi (Vittorio, presidente di Ferrara Arte, ndr) per la mascherina: multa per la sardina beccata alla festa con 6 amici", è solo uno dei titoli dei giornali in questione. Dalla carta stampata, il dibattito si sposta sul web. La vicenda suscita frecciate e veleni da una parte e dall’altra. Tra i primi a intervenire c’è il vicesindaco Nicola Lodi che invita Marescotti a farsi "un esame di coscienza. Questo modo di fare la morale agli altri sulle regole che voi per primi non osservate si chiama strombazzare". E ancora. "Se queste sono le nuove leve – scrive Forza Italia - evidentemente la sinistra ferrarese non ha imparato nulla dalla sconfitta che li ha portati a perdere il potere dopo 70 anni". Marescotti, letti giornali e bordate, risponde sempre via social. "Sono basito – scrive -. Non ho ricevuto nessun verbale, nessuna contravvenzione e non ho firmato nessuna notifica".

Una risposta alla quale si accoda il Pd, definendo "inquietante vedere un oppositore politico sbattuto sulla stampa ancor prima che atti ufficiali siano prodotti". Su questo aspetto è la stessa polizia locale a correggere, almeno in parte, il tiro. In una nota di precisazione del 7 aprile, mercoledì, il comando specifica infatti che "dopo le successive e opportune verifiche di rito, ai trasgressori saranno notificati alla propria residenza i relativi verbali di accertata violazione".

Verbali che però, a ieri mattina, non erano ancora giunti all’interessato. Nel frattempo la bagarre infuria e le staffilate (sempre rigorosamente social) si accavallano. Fino a ieri, quando il caso ha lasciato il web per finire all’attenzione della questura. Marescotti ha infatti presentato una querela chiedendo alla Digos di procedere nei confronti di Lodi e dei giornali che lo avrebbero diffamato (compreso CronacaComune, quotidiano online del Comune di Ferrara) diffondendo sul suo conto "notizie non veritiere".