FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

Lodi, lettera anonima con offese: "Non mi lascio intimidire. Denuncio"

Dopo la missiva al sindaco anche l’ex assessore trova nella buchetta una busta dai toni violentissimi "Augurano la mia morte". La questura sta indagando per verificare se c’è un rapporto tra i due testi.

Più che minatorio, questa volta il contenuto della lettera è offensivo. Oltre che a tratti sgrammaticato e volgare. L’altro giorno, nella buchetta dell’ex vicesindaco e assessore, Nicola Lodi, c’era una busta bianca. Il timbro della spedizione sul francobollo reca sempre come città di provenienza Bologna. A pochi giorni dalla missiva minatoria indirizzata al sindaco Alan Fabbri, eccone spuntare un’altra. L’unica costante è che l’estensore è anonimo. "Ti credevi il padrone di Ferrara – si legge nella lettera – e per un po’ ti sei anche divertito a spadroneggiare... Ora – come si suol dire in questo caso, in quanto ex barbiere (e forse anche futuro barbiere) – i nodi sono giunti al pettine". Poi, arrivano diversi riferimenti a vicende passate che hanno visto coinvolto l’ex amministratore quando era ancora all’opposizione delle giunte precedenti. "Adesso puoi andare sotto la sede del Pd – prosegue il testo della lettera anonima – e urlare a Franceschini che scenda dall’ufficio ricordandogli di aver perso le elezioni come hai fatto qualche anno fa. Però lui è ancora deputato a Roma. E tu?". Poi la lettera prosegue. "Pensavi veramente che bastasse recintare un paio di giardinetti e distribuire qualche contentino alle frazioni per rimanere politicamente in auge a lungo? – si legge ancora nel testo –. Vai ora anche a urlare a Tagliani che ha festeggiato la tua rovinosa fine con una cinquantina di persone in un agriturismo. Concludiamo augurandoti di perdere anche con la Ferraresi e che il prossimo ictus..., così chi hai preso per il c. negli anni può festeggiare, come già sta facendo adesso". Lodi ha sporto denuncia e la questura ha acquisito il documento probabilmente anche per capire se tra questa e la lettera che è stata recapitata a Fabbri possa esserci qualche connessione, un legame. "La cosa più preoccupante – commenta l’ex vicesindaco – è che questa lettera sia arrivata a casa mia, dove vivo con la mia compagna e mio figlio, a pochi giorni da quella minatoria recapitata al sindaco. L’autore - o gli autori - non si limita a criticare quelle che sono state le mie scelte politiche, ma scende sul personale con insulti, auguri di malattia e toni intimidatori che oltrepassano qualsiasi forma di dissenso legittimo. Trovo disgustoso il tentativo di denigrarmi facendo riferimento al mio passato da barbiere: questo rivela non solo l’odio personale, ma anche un profondo disprezzo verso i lavoratori comuni. Per anni sono stato accusato di usare un linguaggio violento, ma questa lettera dimostra quale sia il vero volto dell’intolleranza. Non mi lascerò intimidire".