Lo schema resta più o meno sempre lo stesso, benché questa volta – al momento – la misura dell’ordinanza non sia afflittiva in senso stretto ma imponga ai titolari dell’attività un adeguamento delle condizioni igienico-sanitarie. Stiamo parlando del centro estetico di via San Romano al civico 131 di proprietà di un esercente cinese su cui grava un’ordinanza contingibile e urgente firmata dal sindaco Alan Fabbri qualche giorno fa. Nello specifico, il documento impone all’esercente di "effettuare una bonifica" e di "adottare opportuni accorgimenti al fine di eliminare tutte le condizioni antigeniche". Parallelamente, l’ordinanza comunale dispone il "mantenimento delle condizioni di salubrità dei locali". L’elemento più stringente, con tutta evidenza, è legato però alle tempistiche. Nel documento infatti si fa preciso riferimento a una scadenza – due settimane dalla notifica dell’atto – entro la quale il titolare dovrà ottemperare a tutte le disposizioni contenute nell’ordinanza. Non è escluso che poi, da quanto trapela dagli uffici comunali, ci possano anche essere misure ulteriormente restrittive nel caso in cui Ausl e polizia locale dovessero riscontrare inadempienze. Fra l’altro, al momento, non risulta che l’ordinanza sia stata impugnata.
Ma riavvolgiamo il nastro. Tutto parte da un verbale che i carabinieri del nucleo Nas hanno fatto nei mesi scorsi. Verso la fine di febbraio. Verbale che poi è stato protocollato in Comune il tre marzo scorso e che sta alla base dell’ordinanza firmata dal primo cittadino. È proprio il documento dei Nas che fa da architrave alla costruzione del provvedimento amministrativo. Di più. I militari a seguito delle operazioni svolte nel centro hanno espressamente richiesto un intervento da parte dell’amministrazione. "In riferimento alle carenze igienico-sanitarie dell’attività di via San Romano 131 – si legge in un estratto del verbale allegato all’ordinanza – si richiede a questa amministrazione l’ordinanza di ripristino e mantenimento delle condizioni di salubrità dei locali". Peraltro, nel documento i carabinieri fanno una precisazione. "Ai titolari delle attività autorizzate – si legge – incombono l’obbligo e la responsabilità dell’osservanza delle norme igieniche. L’esercizio e i locali annessi devono essere" puliti e "disinfettati periodicamente".