Lorenzo Major, il giallo dell’atleta scomparso. La verità dall’autopsia

L’esame è stato fissato per martedì. Trovato un foro all’altezza del naso. Si rafforza l’ipotesi suicidio

Un momento che ritrae l’atleta Lorenzo Major nel corso di una rassegna sportiva

Un momento che ritrae l’atleta Lorenzo Major nel corso di una rassegna sportiva

Ferrara, 12 maggio 2019 - Da pochi mesi era diventato papà. E anche per questo motivo è difficile trovare una spiegazione alla morte di Lorenzo Major, il campione paralimpico il cui cadavere è stato trovato venerdì mattina nel parcheggio pubblico davanti all’Agenzia delle Entrate. L’ipotesi più plausibile è quella del suicidio, ma il sostituto procuratore Antonio Mariotti vuole prima completare tutti gli accertamenti del caso prima di chiudere definitivamente il fascicolo e archiviare il decesso come suicidio.

Dopo gli accertamenti della polizia scientifica – che ha lavorato per ore nel piazzale davanti all’Agenzia delle Entrate – si attendono gli esiti dell’autopsia che sarà effettuata dal medico legale Stefano Pierotti martedì mattina nelle camere mortuarie dell’ospedale Versilia. Dalla ricognizione esterna del cadavere è emerso che un piccolo foro d’ingresso di un proiettile di piccolo calibro (Lorenzo aveva in grembo una calibro 22, regolarmente detenuta) è stato trovato all’altezza del naso. Un foro d’entrata difficile da individuare a una prima ispezione. Resta il mistero degli altri 2-3 bossoli rinvenuti nelle vicinanze e dei colpi finiti contro porte e finestre del grande palazzo a vetri di fronte al parcheggio.

Così come nessuno sa dare una risposta al motivo per cui Lorenzo si sia fermato proprio in quel parcheggio della periferia sud di Viareggio. Gli investigatori escludono un movente economico alla base del disperato gesto di Lorenzo che, forse neppure sapeva che il palazzo a vetri davanti al quale ha parcheggiato l’auto ospitava la sede viareggina dell’Agenzia delle Entrate. Il giorno precedente era con la nazionale azzurra paralimpica in ritiro a Tirrenia. Probabilmente il suo girovagare in auto nel cuore della notte lo ha portato a Viareggio. Dove ha deciso di porre fine alla sua esistenza.

Di certo la sua morte ha gettato nello sconforto il mondo paralimpico di cui era stato un alfiere e un testimonial, capace di portare anche nelle scuole il suo insegnamento di vita. Per spiegare agli studenti di come gli avesse cambiato la vita quell’incidente in moto che lo aveva ridotto su una sedia a rotelle, ma anche di come lo avesse al tempo stesso fortificato nell’animo. Aveva dato vita anche a una bella favola d’amore con Carolina, raccontata in televisione, qualche anno fa nel corso di una puntata di ‘Sconosciuti’. Avevano raccontato di come si erano conosciuti e innamorati nel corso di una gara di tiro. Carolina gli aveva poi fatto il dono di un figlio, nato pochi mesi fa. Ecco perché nessuno, fra coloro che hanno conosciuto Lorenzo, riesce ad accettare l’dea che sia suicidato.