L’ultimo miglio per salvare l’istituzione

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Paolo

Cirelli *

La sentenza della Corte Costituzionale, che dichiara illegittima la pretesa dello Stato di sottrarre le risorse generate dal risparmio conseguente al contenimento della spesa ottenuto dalle Camere di Commercio, ci presenta l’occasione per una riflessione sul valore e il ruolo delle istituzioni di prossimità e soprattutto del valore della condivisione nelle responsabilità delle scelte politiche a sostegno dei territori. Non è solo una questione di quantità di risorse, ma di un principio di buon senso e di utilità oltreché di valenza giuridica. Un principio che ci vede favorevoli ad una gestione di una parte delle risorse pubbliche dedicate ai territori e soprattutto gestite dai territori. Le istituzioni tutte, ma in particolare quelle che regolano più da vicino i bisogni di cittadini e imprese (Comune, Provincia, Regione e Cciaa) , sono il fondamento per molte misure condivise che possano portare beneficio alla vita della comunità. Le risorse pubbliche, inoltre, rappresentano un bene prezioso che va sostenuto e non disperso. Non solo per giudizio personale, ma per esplicita analisi dell’Organismo ministeriale di valutazione e controllo, la gestione Camera di Ferrara viene riconosciuta di "elevata eccellenza". In questa logica e nel caso specifico proviamo ad immaginare se anziché essere stata penalizzata dal taglio delle risorse e addirittura dalla sottrazione di quelle in proprio risparmiate dalla azione oculata dei propri amministratori, fosse stata dotata di una maggiore autonomia finanziaria, per altro ribadita in sentenza dall’Alta Corte, quale maggior beneficio sarebbe stato riversato sul territorio ferrarese così bisognoso di interventi. Pensiamo,per esempio, a un intervento diretto per le mirco pmi estensi a fronte dei rincari. Non sarebbe neppure la prima volta: dopo il sisma del 2012, la Camera non esitò a intervenire sulle imprese coinvolte. La Camera si accinge a percorrere l’ultimo miglio di un lungo iter di accorpamento previsto da una riforma che non distinguendo fra virtuosità e inefficienza, la allontanerà dal territorio. Ci si concentri sui bisogni e sulle emergenze attuali e non si disperdano energie nel modificare assetti di strutture che hanno dimostrato la propria efficacia. Siamo all’ultimomiglio, ma se ci si lavora con impegno e volontà il tempo c’è.

*segretario

di Confartigianato