Ferrara, maltrattamenti sui bambini. Maestra assolta

Era accusata di aver abusato dei metodi di correzione in un asilo nel 2017. "Sapevo di essere innocente"

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Ferrara, 20 marzo 2019  - Ha perso tutto in un solo colpo: il posto di lavoro («per giusta causa») e il rispetto dei genitori dei bambini che accudiva all’asilo. In più si è trovata pure costretta a difendersi dalle bordate di avere maltrattato alcuni di quei piccoli. Ieri però l’incubo per una maestra di un istituto cittadino – chiuso dopo la bufera scoppiata nel 2017, con i genitori pronti a ritirare i propri figli da scuola – è finito. Assolta perché il fatto non sussiste e lei ora tira un sospiro di sollievo.

«Ero innocente e l’ho sempre saputo – dice –. Fin dal primo momento ho lottato per dimostrare che a quei bambini non avevo fatto proprio nulla di male, mi sono sempre comportata in maniera del tutto corretta. E se oggi l’incubo è finito lo devo al mio avvocato». Lui le sta accanto, anche al termine dell’udienza durata pochi minuti, il tempo di sentire il pubblico ministero rinunciare ad ogni replica, poi spazio alla voce del giudice Vartan Giacomelli con la lettura del dispositivo. «Siamo molto soddisfatti – spiega l’avvocato Denis Lovison –, la battaglia è stata lunga, faticosa e molto dolorosa. Ma alla fine abbiamo dimostrato la nostra innocenza». 

Quarant'anni il prossimo aprile, la maestra doveva rispondere di maltrattamenti verso fanciulli, bordate arrivate dai genitori di quattro bimbi, il più piccolo di appena due anni. «La B. (l’iniziale del nome, ndr) ci faceva totò.... Tata B. è brutta e cattiva e mi dà i totò nella testa...», hanno raccontato i piccoli a mamma e papà, elementi divenuti poi parti del dibattimento. E quei totò, secondo le accuse, altro non sarebbero stati che schiaffi, – scrisse il pm Ombretta Volta nel capo di imputazione – colpi sulla testa e sulle gambe. Pianti improvvisi, incubi notturni, aggressioni con calci e pugni ai genitori. Negli atti si parlò anche di lividi sulle gambe. «Ma quei bambini – aggiunge il legale – non sono mai stati sentiti in incidente probatorio, attraverso un’audizione protetta». 

Intanto la maestra, dal 23 gennaio 2017, è licenziata e con una causa di lavoro in attesa di definirsi. Il giudice, infatti, si era riservato aspettando di conoscere l’esito del penale. «Ma ora – riprende l’avvocato –, con l’asilo chiuso, dovrà essere indennizzata di tutte le mensilità mai percepite». Non solo. L’imputata assolta è pronta a chiedere i danni: «Se denunceremo per calunnia chi ci ha accusato? Lo stiamo valutando – conclude Lovison –, anche perché alcuni genitori si sono fatti trascinare mentre altri, dal nostro punto di vista, hanno concordato la versione da riferire in aula».