
Il consigliere dem Segala dopo le dichiarazioni di Baraldi: "Noi, sempre dalla parte della legalità. L’ascesa del clan ci insegna a vigilare sui sodalizi nati dove prosperano droga e clandestinità".
"Ora che la Cassazione ha posto il giudicato sulla condanna, facendola diventare definitiva, l’ascesa della mafia nigeriana a Ferrara, come in altre città italiane, ci insegna a essere sempre vigili verso le nuove forme di sodalizi criminali che vanno formandosi dove prospera il mercato della droga, l’illegalità e la clandestinità". È la presa di posizione che arriva dal consigliere del Pd Enrico Segala. Un commento che si inserisce nel contesto più ampio del dibattito creato a seguito della sentenza definitiva che ha certificato l’attività dell’associazione criminale nella nostra città negli anni scorsi.
Il primo a intervenire è stato il sindaco Alan Fabbri, rivendicando la linea dura tenuta dall’amministrazione in particolare sulla zona Gad e attaccando il Pd a cui imputa "grandi responsabilità politiche". Un fenomeno, quello della mafia nigeriana, che a detta del primo cittadino "l’amministrazione a guida Pd negava". In scia a questa dura presa di posizione anche le parole del capogruppo del Carroccio in Consiglio comunale, Massimiliano Guerzoni che, oltre a sottolineare l’impegno dell’attuale amministrazione nel contrasto al degrado, aveva stigmatizzato il silenzio del centrosinistra.
È stato il Carlino a stimolare la portavoce della Conferenza delle Donne Democratiche Ilaria Baraldi che nel suo intervento ha ammesso, tra le altre cose, che c’è stata una "sottovalutazione del fenomeno" da parte di una fetta del partito, pur rivendicando le azioni poste in essere all’epoca in particolare dal primo cittadino Tagliani. Ed è ricordando le parole dell’ex sindaco che parte la riflessione anche di Segala. "‘Oggi il Gad è quartiere criminale’, (titolo del Carlino, ndr) ‘Bisogna identificare chi c’è dietro questo giro, questa guerra fra bande’, ‘Ci sono gruppi che stanno reclutando adepti per creare bande che controllano il territorio’, diceva il sindaco di Ferrara Tagliani nel 2016 intervistato dai giornali locali – ricorda il dem –. Il Pd è sempre dalla parte della legalità. Alle forze dell’ordine e agli inquirenti della procura distrettuale il grazie per il lavoro svolto. A chi, a prescindere dall’orientamento politico, opera per prevenire questi fenomeni criminali, va tutta l’attenzione e la collaborazione politica del Pd".
Dove tanto cominciò. "A Ferrara – ricorda Segala – ci fu una giovane ragazza nigeriana che ebbe il coraggio di denunciare. Una piccola voce in mezzo a tanti che volevano zittirla. Fu riconosciuta persona offesa e fu parte civile in quel processo. Un capo dell’associazione aveva leso la sua libertà di auto-determinazione con minacce, insulti e percosse. E lei volle dire la sua. Tanti ce ne sono che non parlano e non si fidano ancora del nostro sistema di giustizia. Il dialogo e il riconoscimento reciproco sconfiggono paura e omertà, favoriscono integrazione e prevengono l’illegalità".
Molte cose sono cambiate. Resta, però, un punto cruciale. Quelle voci di cittadini che sembravano urlare nel deserto ora hanno ottenuto risposta.