"’Mai dire mai’, i musicisti della solidarietà"

Il gruppo è stato premiato dall’Ail di Ferrara per gli spettacoli di beneficenza. "Hanno donato gli incassi alla ricerca per la leucemia"

"’Mai dire mai’, i musicisti della solidarietà"

"’Mai dire mai’, i musicisti della solidarietà"

Le recenti scoperte dimostrano che l’ascolto della musica è un’ esperienza gratificante e che il semplice ascolto della musica attiva il sistema dopaminergico della gratificazione e può di diventare lo strumento perfetto per la riabilitazione. Obiettivo centrato dai Mai dire mai, formazione musicale portuense che si è esibita recentemente a Ostellato in concerti con finalità benefiche. Esibizione e generosità apprezzata dall’Ail, beneficiaria delle risorse raccolte, che ha consegnato in settimana un riconoscimento. "Un sentito ringraziamento dall’Ail Ferrara al gruppo musicale "Mai dire mai" per lo spettacolo la musica è vita – si legge nella dedica – che con grande cuore ha voluto donare alla ricerca per combattere le leucemie al reparto di Ematologia dell’ospedale di Cona, all’assistenza domiciliare e agli ammalati e alle loro famiglie". Furono due appuntamenti fuori cartellone dedicati alla solidarietà: il 22 ottobre per l’Ado e il 4 novembre per l’Ail. "Abbiamo dato con entusiasmo il nostro piccolo contributo al volontariato e alla ricerca – ricorda Stefano Trevisani, tastierista e leader della band portuense "Mai dire mai" - perché aiutare vuol dire donare un po’ del nostro tempo a chi rischia di non averne più". Il filo conduttore è che la musica conforta e contribuisce a rafforzare lo spirito di resistenza contro le malattie. Aggiunge Trevisani: "Ho trascorso una bella serata al Teatro Barattoni in compagnia di tanti amici: Il gruppo Le Favole, Gian Marco Duo, neo presidente dell’Ail estense e tanti altri. Durante i concerti di solidarietà Gian Marco ha citato tante volte i Mai dire mai e io mi son sentito molto orgoglioso di rappresentarli. Mi hanno fatto sentire di far parte di questa meravigliosa famiglia che insieme opera per la solidarietà". In settimana l’Ail ha consegnato, riconoscente, una targa in memoria di quelle serate. E conclude: "Se si guarda attentamente dietro questa targa si vede la vita, la vita di che soffre, la vita di chi cerca in qualsiasi modo di alleviare questa sofferenza e noi lì a dare il nostro piccolo contributo. Quando abbiamo deciso di chiamarci Mai dire mai non pensavamo che potesse diventare un incoraggiamento alla speranza".

Franco Vanini